Tempi rassicura l'integralismo: il Papa è talmente omofobo da piacere anche ai russi


Dopo aver sostenuto di sapere con esattezza ciò che Pasolini avrebbe pensato se non fosse morto cinquant'anni fa, ora Tempi sostiene di sapere con esattezza che il Papa sia al fianco del più bieco integralismo cattolico.
A sostenerlo è un articolo firmato da Renato Farina, l'onorevole del Pdl che solo pochi giorni fa scritte un articolo per Il Giornale volto ad invocare un intervento della Russia contro l'Europa dei diritti (nella foto di apertura in compagnia di Silvio berlusconi). Questa volta il politico ne ha approfittato per attaccare una frase di Sergio Lattuca riportata dal Corriere della Sera, nella quale si sosteneva che «questa volta la battaglia (per il riconoscimento delle unioni gay) sembra vinta in partenza perché gli anni della CEI di Ruini sono lontani e perché sul soglio di Pietro siede un rivoluzionario».

È sempre inneggiando alla Russia di Putin che l'articolo cita il parere di un non meglio precisato Boris e scrive:

Boris, memore di essere stato uno zar in tempi in cui si impalavano i negatori di Dio, pur preferendo il Patriarca di Mosca al Vescovo di Roma, si sente rivoltare le budella per questo abominio sacrilego, e chiamerebbe volentieri Putin a sistemare alle spicce i profanatori. E si domanda: com'è potuto accadere questo equivoco clamoroso? Sono i cattolici a consentirlo, non capendo la differenza tra carità e amore a tutti, senza alcuna esclusione, e lassismo dinanzi alle leggi. Non hanno capito un tubo di questo Papa. Ci sono personalità cattoliche che addirittura teorizzano siano meglio leggi in aperta avversione alla tradizione cristiana perché così emerge meglio la testimonianza personale. Ehi questo è giansenismo puro, il cattolicesimo per quattro eroi. I quali godono la vera fede in un gruppetto di baciati dalla grazia e innaffiano il popolo bue con il loro squisito amore e perdono. E sono felici di donare agli ignoranti leggi favolosamente libertine.

Una volta invocato un intervento violento di Putin (viso come un simbolo della cirtianità per la sua capacità di calpestare i diritti civili senza batter ciglio), si passa a sostenete che il Papa sia fortemente contrario alle unioni civili perché in Argentina, da arcivescovo e presidente della Cei locale, si batté contro il matrimonio egualitario. Naturalmente le due cose non appaiono così paragonabili dato che in Italia si sta pensando di concedere briciole di diritti mentre là si è parte la strada al matrimonio e alle adozioni, ma Tempi pare abbia preferito fare un frittata unica per portare l'acqua al proprio mulino.
Si sostiene poi che i diritti dei gay non siano da ritenersi dei diritti fondamentali perché sarebbero contro il «bene della comunità» dato che si sostiene che se non venissero garantiti privilegi basati sull'eterosessualità, «l'individuo neppure esisterebbe».

L'articolo riporta ancora una volta la nota lettera scritta nel 2010 da Bergoglio a quattro monasteri di Buenos Aires in occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge che introdotto il matrimonio egualitario e le adozioni per le coppie gay (poi approvata il 15 luglio 2010).

Care sorelle,
Il popolo argentino dovrà affrontare nelle prossime settimane una situazione il cui esito può seriamente ferire la famiglia.
Si tratta del disegno di legge che permetterà il matrimonio a persone dello stesso sesso. È in gioco qui l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di molti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati della loro maturazione umana che Dio ha voluto avvenga con un padre e con una madre. È in gioco il rifiuto totale della legge di Dio, incisa anche nei nostri cuori.
Ricordo una frase di Santa Teresina quando parla della sua malattia infantile. Dice che l’invidia del Demonio voleva vendicarsi della sua famiglia per l’entrata nel Carmelo della sua sorella maggiore. Qui pure c'è l’invidia del Demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l’immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra.
Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una «mossa» del padre della menzogna…
Oggi la Patria, in questa situazione, ha bisogno dell'assistenza speciale dello Spirito Santo che porti la luce della verità in mezzo alle tenebre dell’errore. Ha bisogno di questo Avvocato per difenderci dall’incantamento di tanti sofismi con i quali si cerca a tutti i costi di giustificare questo disegno di legge, e che confondono e ingannano perfino persone di buona volontà.
Per questo mi rivolgo a Voi e chiedo preghiere e sacrificio, le due armi invincibili di santa Teresina… Ricordiamo ciò che Dio stesso disse al suo popolo in un momento di grande angoscia: «Questa guerra non è vostra, ma di Dio». Che ci soccorrano, difendano e accompagnino in questa guerra di Dio.
Grazie per quanto farete in questa lotta per la Patria…

Con affetto

Jorge Mario Bergoglio, S.J.
Arcivescovo di Buenos Aires

L'articolo di Tempi loda questa posizione e conclude affermando che «Persino Boris dice, lui ortodosso con la barba e il camiciotto russo di nero taffetà, dice viva-il-Papa».
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