La campagna d'odio di Gianfranco Amato proseguirà anche a settembre


Nei giorni scorsi aveva fatto falso vittimismo ed aveva chiesto ai suoi seguaci di pregare per lui, sostenendo di sentirsi in pericolo. Se realtà nessuno ha mai torto in solo capello (mentre ci sarebbe da dibattere sul numero di vittime provocate dalla sua crociata volta a diffondere false informazioni volte solo a far leva sulla menzogna e sull'isteria è per armare un esercito che possa contrastare il diritto stesso alla vita di migliaia di gay e lesbiche), sappiamo che ha dichiarato che la polizia gli avrebbe suggerito di non pubblicizzare in anticipo i suoi convegni in tutela della sua persone. Ma dato che la bufala di quelle affermazioni p evidente, è dal suo sito che ci giunge un lungo elenco di tutti i luoghi che verranno visitati per cercare di spingere quante più persone possibili ad alimentare un cieco odio verso le minoranze a lui poco gradite.

Il 2 settembre la parrocchia Ss. Annunziata di Giulianova (TE) offrirà la chiesa di San Gabriele come pulpito per sostenere la necessità di «difendere i nostri figli» attraverso leggi che possano portare al suicidio di chi è diverso da come i bigotti vorrebbero i loro figli. Il 4 settembre ad Ischia si sosterrà che i bambini debbano essere difesi da un'educazione al rispetto e che «i genitori abbiano diritto di priorità» nel poter decidere di educare i figli all'odio e alla violenza anche in contrasto con la realtà (interessante è che si citino sempre i diritti dei genitori e mai i loro doveri, dato che un'educazione non ideologizzata è diritto primario della prole).
Il 7 settembre Gianfranco Amato sarà a Vignola (MO) mentre l'8 farà tappa nella sala dell'oratorio di Romano di Lombardia (BG) con la promessa di dire «tutto quello che ogni genitore dovrebbe sapere sull'ideologia gender». Purtroppo non verrà detta loro la verità (ossia che non esiste) ma si sosterrà al solito che sia necessario discriminare chi non è eterosessuale per avere figli che abbiano sufficiente paura per non rivelare né vivere la propria sessualità se poco gradita ai genitori.
Il 9 settembre sarà l'oratorio di Alessandria ad organizzare un convegno dal titolo "Servono ancora mamma e papà", mentre il 10 settembre sarà la Lega Nord ad alimentare odio e disinformazione invitando il presidente dei Giuristi per la vita ad un convegno di istigazione all'odio che si terrà a Latisana (UD).
Il 12 settembre il comune di Concamarise (VR) offrirà il suo patrocinio ad un evento volto a creare isteria verso fantomatiche "ideologie gender" attraverso una conferenza a senso unico in cui Amato sarà affiancato dagli omofobi pro-putin di Provita in un finto dibattito in cui tutti i relatori concorderanno sul fatto che impedire la pari dignità dei gay sia la priorità del Paese.
Il 13 settembre Amato sarà a Torino. In questo caso la locandina meriterebbe un articolo a sé. L?immagine sostiene che la famiglia che i Giuristi per la vita vogliono sia imposta per legge prevede un padre una madre e due figli (un marchio e una femmina). Si dice poi che "il gender" vuole imporre una famiglia composta da un padre una madre e due figli (un marchio e una femmina) ed è per questo che bisogna imporre il divieto ai matrimoni gay. Ovviamente non c'è alcuna correlazione fra causa ed effettio, ma nel mondo di menogne su cui si basa la sua campagna d'odio, la locandina sostiene che il riflesso del "gender" porti il padre a sentirsi femmina, la madre a sentirsi maschio, il figlio a sentirsi femmina e la figlia a sentirsi maschio. Insomma, una follia che ben mostra la falsificazione su cui si basano questi convegni d'odio.

Lo stato non muove un solo dito per fermare questi scempi mentre l'integralismo cattolico sostiene che tale incitamento all'odio sia un diritto legato alla libertà d'opzione. Ma anche in questo non è facile essere d'accordo.
Il diritto d'opinione di Amato e ciò che gli permetterebbe di andare in giro a dire che lui odia i gay. Ma se per sostenere questa tesi ci si inventa una fantomatica "ideologia gender" che possa creare paura verso un qualcosa che nessuno ha mai ipotizzato, allora non è più un'opinione ma è un procurato allarme.
In fondo la domanda è semplice: è vero o non vero vero che l'Oms abbia rilasciato dei documenti in cui si chiede che ai bambini di quattro anni «sia insegnato a masturbarsi»? Dato che non è vero, non è un "diritto d'opinione" andare in giro a spergiurare il contrario. L'opinione sarebbe dire che non si è d'accordo nell'invitare i genitori a non picchiare i figli se osano peccare nel toccarsi le parti basse per cercare di conoscere il proprio corpo (questo è ciò che dice il documento) ma non sostenere che il tatto abbia la stessa valenza che un adulto attribuirebbe alla masturbazione (questo è falso).
E che dire della sua campagna d'odio contro la transessuale siciliana che ha finalmente visto riconoscere il suo cambio di sesso dopo anni di terapie ormonali e dopo una lunga battaglia legale. Il suo andare in giro a parlare di «un ragazzo» che so è svegliato la mattina e «ha deciso» di sentirsi donna è un insulto. Ci sono tanto di documenti che attestano come si tratti di una ragazza e il suo usare termini al maschile è volto solo a insultare un privato cittadino per armare una folla di violenti contro di lui. È forse anche questo diritto di opinione?

Ovviamente la bugia più grande è che qualcuno vada in giro a dire a dei genitori omofobi che qualcuno vorrebbe dire ai loro figli che «possono scegliere» se essere maschi o femmine. Nessuno al mondo sostiene qualcosa di simile, ma si afferma semplicemente che ciascuno abbia una propria natura e ci debba essere rispetto per ciò che ogni persona è sin dalla nascita.
Da qui l'ennesima prova di come si sia dinnanzi ad un provocato allarme di chi invita i genitori ad aver paura del rispetto, invitandoli a «difendere i propri figli» con azioni che potrebbero spingerli sino al suicidio qualora abbiano una sessualità diversa da quella che i loro genitori hanno scelto per loro.
Una buona educazione guida i ragazzi e fornisce loro le informazioni di cui necessitano. Amato chiede che siano spinti ad essere ciò che potrebbero non essere, imponendo con violenza inaudita gli stereotipi che altri hanno deciso per loro. L'uomo di Amato non è libero, ma ingabbiato in una vita scritta da altri, incurante di sogno e desideri.
Lo spiega bene lo spot della Manif Pour Tous: biosogna impedire che la swcuola possa dire ad una ragazza che, se lo vuole, può diventare cammionista. Ma la domanda è perché mai bisognerebbe impedirglielo?
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