Amato fa vittimismo e chiede di pregare a sostegno della sua campagna d'odio contro i gay


Rivendico il mio "diritto" nel poter dire qualunque falsificazione mi passi per la mente e sia finalizzata ad alimentare odio ed isterismo nei confronti dei gay, denunciando al contempo chi osa esercitare il suo diritto di critica nel dissentire dal pensiero unico catto-fascista. È più o meno questo il senso di un comunicato stampa diffuso dall'organizzazione omofoba dei Giuristi per la vita. Utilizzando parole che paiono aver perso il loro significato, scrivono:

I tempi bui, quelli della censura, della negata libertà, del dramma che riporta ai regimi di settant’anni fa sono quindi arrivati.

Il riferimento è alla richiesta con cui CL ha inviato alcuni teorici del "gender" ad annullare il loro comizio di propagandistico al Meeting di Rimini dopo che la stampa nazionale ha notato come padre Carboni abbia falsificato i dati di uno studio scientifico al solo fine di sostenere le sue tesi anti-gay.
Ma dato che l'obiettivo è impedire la parità di diritti e non certo raccontare la verità, i Giuristi per la vita si sono affrettati ad esprimere tutta la loro solidarietà a chiunque diffonda pregiudizi e disinformazione anti-gay, motivo per cui nell'elenco dei personaggi da loro santificati figurano i nomi di Benedetta Frigerio, Raffaella Frullone e Padre Giorgio Carbone. Insomma, volti noti che spendono la propria vita pet sodtenere che i gay debbano valere meno di zero e che l'eterosessualità sia una nuova razza ariana meritevole di maggiori privilegi per diritto di nascita.

Ma non solo. Gianfranco Amato, presidente del gruppo omofobo, è tornato ancora una volta a sostenere di sentirsi in pericolo anche se lui, contrariamente alle sue vittime, non ha mai subito alcuna aggressione (l'unica che menziona è un finestrino rotto, anche se nulla ci dice che non si sia trattato di un atto legato agli scatoloni lasciati incustoditi sul retro della sua costosissima e lussuosissima autovettura).
Più plausibile è che ad infastidirlo siano stati i cittadini di Isola delle Femmine che, a fronte dell'ennesimo comizio omofobo voluto dai cristiani e dell'estrema destra, lo hanno contestato portando i documenti che smentivano le sue tesi (e si sa che l'informazione è la peggior nemica della propaganda).

Nel suo comunicato, l'avvocato scrive:

Carissimi, non tira una gran bell'aria, quanto a rischi! Le autorità competenti mi hanno comunicato di non pubblicare più il calendario mensile dei miei incontri con eccessivo anticipo per motivi di sicurezza, visto il preoccupante aumento del livello di odio fomentato nella Rete (dove mi hanno stato definito "criminale", "anticristo", "terrorista", "omicida", "mandante della violenza omofoba", "golpista antidemocratico", "nazista" ecc.), odio che è giunto al punto di prevedere forme organizzate per fermarmi "a tutti i costi". Per avere un'idea di ciò che circola su Internet date un'occhiata solo ai commenti postati sul sito Gayburg -il più "presentabile" e "moderato" dei siti omosessualisti-al netto di tutti gli altri commenti che per il livello della violenza verbale, dei toni minatori, e del grado di volgarità non sono riproducibili. Un abbraccio e buona domenica. Ma soprattutto, pregate per me.

Se davvero i soldi pubblici dello Stato sono stati investiti per garantire che in uomo possa propagandare il suo odio senza il rischio di una controinformazione, c'è da chiedersi perché mai uguale solerzia non sia dimostrata nel difendere chi non può più uscire di casa senza temere che un fanatico armato dalla disinformazione di Amato possa aggredirlo. O che un bambino non sia costretto a nascondersi perché Amato vuole che le scuole restino un posto poco sicuro per gli studenti lgbt (che peraltro rischiano di essere doppiamente maltrattati se la loro famiglia dovesse credere alle mistificazioni di questi gruppi).
Incommentabile è poi il suo definire «violenti e volgari» dei semplici commenti in cui persone, anche a causa sua private dai loro diritti, hanno espresso un semplice dissenso verso chi va in giro a dire che siano il male assoluto. Insomma, è un po' come se un nazista si fosse lamentato per gli ebrei che non si lasciavano uccidere in silenzio.
Il tutto viene peraltro rivendicato da un uomo che isulta costantemente le sue vittime (si pensi anche solo alla transessuale siciliana che lui è solito presentare come «un ragazzo» che si è svegliato una mattina decidendo di voler essere donna per poter usufruire della quote rosa) ma poi non tollera che gli avversari possano citare i diritti costituzionali o invocare il rispetto dei principi fondamentali di uguaglianza.

La consolazione è nel notare come questi gruppi temano che le loro assurde teorie possano essere proposte all'opinione pubblica, ben sapendo che solo la gente ideologizzata non si pone alcuna domanda riguardo alla veridicità di ciò che viene detto loro (in fondo sono solo alla ricerca di chi possa compiacere i loro pregiudizi, non certo di chi possa contrastarli con la verità).
In fondo si sa che l'«Al lupo! Al lupo!» è generamente l'ultima carta di chi non ha argomentazioni.
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