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Renzi è pronto a riscrivere il ddl sulle unioni civili per compiacere Bagnasco?

È dalle pagine di Avvenire che Giorgio Tonini, senatore del PD, dice che Renzi è pronto ad ascoltare il diktat di Bagnasco e a riscrivere una nuova legge sulle unioni civili che possa risultare ancora più discriminatoria di quella attualmente in discussione.
«Bisogna rimettere mano al disegno di legge sulle unioni civili -ha dichiarato al quotidiano dei vescovi- bisogna distinguerle meglio dal matrimonio. Sono con il cardinale Bagnasco, la famiglia è mamma, papà e bambini, le unioni civili sono altra cosa [...] Il testo attuale è confuso, ha zone di ambiguità. Sono troppi i rinvii diretti al codice civile che riguardano il matrimonio». 
Avvenire sostiene anche che «Matteo Renzi e Maurizio Lupi hanno aperto il confronto vero in una saletta privata al Meeting di Rimini». L'accordo con il capogruppo di Area Popolare prevederebbe la riscrittura del primo adticolo della legge da parte di due costituzionalisti decisi in accordo con Nuovo Centrodesta e finanziamenti pubblici rigorosamente rissrvati alle sole famiglie eterosessuali.

L'indiscrezione è stata smentita da Ivan Scalfarotto (Pd) che rassicura: «Sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso si va avanti come previsto e come confermato a più riprese dallo stesso Matteo Renzi. Due sono i punti fermi e irrinunciabili: non si discute sulla piena estensione dei diritti sociali oggi riservati alle coppie eterosessuali, perché questo ci chiedono il diritto comunitario, le nostre corti e il principio di non discriminazione. 2. Il Pd conferma l'impegno per l'adozione del figlio del/la partner dell'unione civile, nell'interesse superiore del minore al riconoscimento giuridico del rapporto con entrambi i genitori di fatto, prioritario rispetto a qualsiasi altra considerazione».

Dato il silenzio di Renzi, difficile è capire se si garantiranno i diritti minimi previsti dalla Costituzione o se si ribadirà che l'Italia è da intendersi come una colonia vaticana in cui è lo zar Bagnasco a decidere chi debba avere dei diritti e chi no.


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