Brugnaro attacca Arcigay, ma dimostra solo di non sapere neppure chi siano i promotori della manifestazione del 5 settembre


Un gruppo eterogeneo di cittadini e realtà per i diritti civili manifesterà il proprio dissenso dalle azioni e dalle affermazioni ideologiche del sindaco Luigi Brugnaro (l'appuntamento è il 5 settembre alle 18 presso il campo Santa Margherita di Venezia).
Nei giorni scorsi il primo cittadino aveva infatti alternato gravi offese riservate ai partecipanti dei gay pride alla scandalosa decisione di ritirare dalle scuole qualunque libro protesse educare al rispetto. Il tutto ribadendo anche da alcuni messaggi pubblicati su Twitter in cui Brugnaro ha negato di aver mai cambiato idea riguardo alla sua volontà di impedire che i gay possano manifestare nella laguna: «Nessuna retromarcia su niente -ha scritto- L'educazione dei bimbi spetta prima di tutto ai genitori e il gay-pride a Carnevale».

«Sarà una manifestazione straordinaria -spiegano gli organizzatori- perché Brugnaro non si sogni di salvare la faccia con un Pride di facciata ritrattando di continuo. La protesta non finirà finché ogni libro non tornerà dove deve stare, a scuola [..] Riteniamo che un segnale a questo modo indecoroso di fare politica va dato soprattutto perché su questi temi siamo stanchi di essere strumentalizzati. Vogliamo che il sindaco Brugnaro chieda scusa alla sua città per la vergogna che le ha tirato addosso, vogliamo che i libri tornino dove devono stare, nelle scuole e nelle mani degli studenti, vogliamo che sui temi della valorizzazione delle differenze Venezia diventi eccellenza».

Ma come se ciò non bastasse, è dagli studi di La7 che sindaco di Venezia ha attaccato l'Arcigay di Verona sostenendo che la manifestazione contro di lui sia solo un'occasione «per darsi visibilità viene a farsi la passeggiata sabato sera qui a Venezia». E se fino a prova contraria è lui che non sarebbe mai entrato in quegli studi televisivi se non avesse cercato visibilità sulla pelle dei suoi cittadini, appare preoccupante notare come non sappia neppure chi siano i promotori di una manifestazione che si terrà in una città che dovrebbe amministrare.

Il tutto viene sottolineato anche da Arcigay Verona che, attraverso la voce del presidente Alex Cremonesi, commenta quasi divertito:

Dopo aver fatto vergognare i veneziani ed aver danneggiato l'immagine di Venezia nel mondo, essere stato deriso dei maggiori quotidiani internazionali, il Sindaco di Venezia ci regala l’ennesimo vaneggiamento accusando l'Arcigay di Verona di cercare visibilità attraverso l’organizzazione della manifestazione che avrà luogo a Venezia sabato 5 settembre a campo Santa Margherita. Brugnaro nemmeno conosce chi siano i promotori della manifestazione organizzata nella città che dovrebbe amministrare. Fossi veneziano lo leggerei come un messaggio preoccupante.
Arcigay Verona ha aderito, come molte associazioni regionali, alla protesta dei cittadini veneziani scatenata dalle ideologiche dichiarazioni ed iniziative di un Sindaco che dimostra ripetutamente di non avere la minima conoscenza delle cose. Senza la minima competenza in materia, Brugnaro ordina la censura del bellissimo libro "Il piccolo uovo" vincitore del Premio Andersen per l'infanzia. Senza averlo mai osservato personalmente, come ha candidamente ammesso il sindaco che pare essersi informato da internet, si esprime in maniera denigratoria verso il Gay Pride a cui partecipano migliaia e migliaia di cittadini, omosessuali e non. Senza aver letto attentamente la stampa, accusa specificatamente Arcigay Verona di organizzare una manifestazione a Venezia per cercare visibilità. Siamo solo all'inizio del mandato di Brugnaro, ma tutto ci fa pensare che saranno cinque anni dove ai veneziani toccherà assistere ad una serie di raccapriccianti comiche.
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