L'Isis decapita un 15enne perché ascoltava musica occidentale
L'integralismo religioso è violenza. Anche qui in Italia ci sono sedicenti cattolici che inneggia all'Isis perché li invidiano. Traggono piacere e divertimento nel vedere come vadano in giro ad ammazzare i gay, probabilmente invidiandoli perché nel loro intimo sono ugualmente integralisti e violenti. Troppo spesso appare difficile comprendere quale sia la differenza fra gli estremisti islamici e alcune sedicenti associazioni cattoliche italiane, motivo per cui c'è da temere che non si fermeranno fino a quando non avranno annientato l'altro. E poi inizieranno di nuovo con una nuova vittima.
Ce lo dimostra la cronaca che giunge dalla Siria, dove un ragazzino di appena 15 anni è stato decapitato in una piazza di Mosul. La sua "colpa" era di avere un walkman e di essere stato trovato ad ascoltare musica pop occidentale mentre lavorava nel negozio del padre. Nonostante non vi sia alcuna decisione formale da parte del tribunale della sharia che vieta l'ascolto di musica occidentale, i militanti del Daesh sostengono che «Canti e musica sono proibiti nell'Islam in quanto impediscono il ricordo di Dio e del Corano, rappresentando una tentazione e una corruzione per il cuore». E, come sempre, non hanno mancato di sostenere che «la musica occidentale promuove l'omosessualità».
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