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A processo per aver protestato contro l'odio delle Sentinelle in Piedi

Non passa giorno senza che l'integralismo cattolico si lanci nel sostenere che esista un fantomatico «pensiero unico» che verrebbe imposto chi non tollera la pari dignità e chi non accetta che anche gli altri debbano avere il medesimo diritto alla vita. Eppure non passa giorno senza che si abbia l'evidenza di come l'unico vero totalitarismo è quello di un gruppo violento che vuole imporre distinguo fascisti a danno di una parte della società.
A farne le spese sarà Giovanni Zardini, presidente del circolo Pink di Verona, che il 3 ottobre prossimo dovrà comparire dinnanzi ad un giudice dopo essere stato denunciato per manifestazione non autorizzata contro le Sentinelle in Piedi. I fatti risalgono al 13 aprile 2014, quando il gruppo integralista si radunò in città per ostentare il loro disprezzo verso gay e lesbiche. La presenza di alcuni contestatori è stata punito con una denuncia, una tra le forme di oppressione e intimidazione più usate da un integralismo che non tollera opinioni diverse dalle loro (ma che poi piagnucola se qualcuno osa denunciare loro o chi usa i pulpiti delle chiese per sostenere che Dio voglia la morte dei gay).

Dal suo profilo Facebook, Zardini spiega:

Era il 13 Aprile 2014, per essere andato con altre e altri in Piazza Bra a Verona ad esprimere una posizione diversa da quella omo-transfobica portata in piazza dalle Sentinelle in piedi, sono stato denunciato per manifestazione non autorizzata. Mi era arrivato un decreto penale di condanna 2500,00 euro di multa, a cui ho fatto opposizione per cui il 3 Ottobre inizia il processo.
Eravamo in tante e tanti in piazza quel pomeriggio, ma sono stato denunciato solo io, per ora, perché identificato come organizzatore, poco male non è questo il punto. La vera questione è che gruppi come le SENTINELLE IN PIEDI possono andare ovunque a manifestare il loro odio contro noi gay lesbiche e trans, mentre noi i "diversi" non siamo liberi di fare "opposizione" per difendere il nostro diritto all'esistenza, di omo-transfobia si muore ancora.
Certo loro avevano il permesso di manifestare mentre noi no, ci vuole un permesso per doversi difendere.
Vi terrò aggirnat* sugli sviluppi, ma non intendo subire passivamente questo processo, rivendico il mio orientamento sessuale come centrale nella mia vita e non sono disposto a rimanere in silenzio difronte ai continui attacchi che la nostra comunità GLBT subisce qui a Verona come in tante altre parti del mondo.

Zardini nota anche come Verona sia uno dei covi preferiti dalle Sentinelle in piedi anche grazie all'appoggio politico che ricevono da un consigliere comunale che partecipa regolarmente a tutte le loro veglie. La prossima manifestazione di odio contro gay e lesbiche è già in programma per l'11 settembre 2016.


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