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La Lombardia assegna agli ultra-cattolici il servizio telefonico "anti-gender" della Cappellini

La Lombardia pare ormai diventata la nuova Russia: a fronte i un progressivo ed incessante peggioramento della qualità di vita, la politica sta cercando di creare isterie e paure che possano distrarre l'attenzione pubblica dai veri problemi.
Se ad esempio un pendolare non può andare al lavoro senza dare i propri soldi a degli indagati ciellini, la gran sacerdotessa leghista Cappellini si sta occupando che la loro unica preoccupazione sia il contrasto alla dignità dei gay o l'insulto a chiunque non sia di religione cristiana. Così penseranno ad altro e non si impicceranno di tangenti e corruzione mentre li si potrà sfamare regalando loro nuove discriminazioni e nuove legittimazioni all'odio.
Nei mesi scorsi i palazzi del potere sono stati illuminati con scritte ingiuriose verso le famiglie che non piacciono a Maroni, il gonfalone è stato inviato al Family day a rappresentare l'intera cittadinanza dinnanzi ad una manifestazione organizzate contro una parte di essa, negli ospedali sono stati affissi manifesti anti-islamici. Insomma, si crea paura attraverso messaggi ideologici che vogliono alimentare i pregiudizi.
L'ultima follia è il servizio telefonico che la sentinella in piedi Cristina Cappellini ha decido di finanziare con denaro pubblico per spaventare le famiglie riguardo ad un fantomatico "gender" che lei spergiura sia rappresentato dal contrasto alla violenza di genere e all'omofobia. Ma forse nessuno si sarebbe aspettato si potesse arrivare a tanto: la Regione ha deciso di affidare il servizio al gruppo untra-cattolico dell'Age (Associazione Genitori Cattolici) che risulta fra gli organizzatori del Family day e di una lunga serie di convegno dell'integralista Gianfranco Amato.
Ecco dunque che il servizio non solo sarà prettamente ideologico, ma verrà gestito da quella stessa gente che si è inventata le false teorie sul "gender" per giustificare la più bieca omofobia. E c'è solo da temere quali terribili effetti possano scaturire da un genitore già spaventato da quelle false teorie che verrà consegnato dalla Regione ad un gruppo integralista che risulta da sempre in prima fila nella propaganda di quella isteria. Il tutto con l'aggravante di una nuova contaminazione confessionale in temi che lo stato avrebbe il dovere di gestire in modo laico.
La Cappellini annuncia fiera che il servizio sarà attivo già da settembre, risultando azione prioritaria rispetto a quelle che avrebbero dovuto dare riposte ai reali problemi della comunità. Il tutto con un esborso pubblico di denaro ha tutta l'aria di un finanziamento ad una confessione religiosa per sostenere una pericolosa propaganda ideologica a danno di un intero gruppo sociale (che verrà obbligato a finanziare chi sta cercando di danneggiarli attraverso l'istituzionalizzazione della disinformazione).


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