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L'appello di Dario Guarise: «Sono malato, aiutatemi a lasciare tutto all'uomo che amo da quasi 40 anni»

In una contraddizione all'italiana, le unioni civili sono legge ma non possono essere istituite perché Alfano tha tardato a consegnare i decreti attuativi che avrebbero dovuto permettere le prime cerimonie già da alcuni giorni. E se da un lato appare evidente che al Governo importi poco o nulla dei gay, dall'altro si registra il dramma di chi verrà penalizzato da chi sta sta colpevolmente rallentando il processo.
È il caso di Dario Guarise, un ex insegnante di 73 anni che dalle pagine de La Repubblica chiede di potersi unire civilmente col proprio compagno prima che la malattia ponga fine alla sua vita:

Sono malato di tumore, una brutta recidiva, la situazione è seria, non so quanto tempo mi resta, ho sperato con tutte le mie forze in questa legge sulle unioni civili, quando è stata approvata Rudy ed io ci siamo abbracciati. Quando finalmente potremo unirci faremo una festa, ma soprattutto potrò morire lasciando a Rudy la sicurezza della mia pensione. Adesso però ho paura.

Quello che l'Italia sta togliendo ad una persona morente è la possibilità di poter sapere che il suo compagno non verrà penalizzato da una legge che c'è ma che non può essere applicata. Il tutto condannando all'incertezza chi ha avuto l'unica "colpa" di aver amato con sincerità una persona del proposi sesso al posto di procurarsi un paio di mogli come ha fatto Adinolfi.

L'uomo ha poi spiegato:


Rudy avrà la reversibilità della mia pensione, ho sempre guadagnato più di lui che ha una pensione minima, con 700 euro non si vive, finalmente c'è una legge che ci consente veramente di sostenerci come nelle coppie eterosessuali. Ma la beffa è che se morissi prima, tutto questo sarà stato inutile.

Sono trent'anni che si sta aspettando una legge e persino una norma così esile (al punto da rendere dichiaratamente cittadini di serie-b le persone dello stesso) rischia di negare diritti fondamentali ai cittadini italiani nel nome dell'odio e del disprezzo di piccoli gruppi integralisti che vengono appoggiati dalle potenti lobby di estrema destra.


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