ProVita sostiene che la lotta alla discriminazione sia "propaganda gay"


Uno stato che tollera la propaganda di ProVita è uno stato che non ha alcun rispetto per i suoi cittadini, soprattutto per quelle persone più sprovvedute che rischiano di credere davvero alle follie che Brandi propina loro quotidianamente.
Pare incredibile, ma l'associazione di estrema destra ha il coraggio di parlare di «buona notizia» dinnanzi alla drammatica realtà di un sindaco che ha deciso, unilateralmente e contro l'opinione dell'80% dei genitori, di negare alle nuove generazioni una sana educazione. Ancor più incredibile è come il loro buonumore venga "argomentato" asserendo:

Tra le varie politiche che intende intraprendere quello che ci interessa sottolineare è l’intenzione di dare un concreto sostegno verso i giovani e in favore della famiglia.
Dipiazza ha dichiarato apertamente a Il Piccolo: «Sarà eliminato il percorso educativo denominato “Gioco del rispetto”. Si provvederà alla chiusura del registro per le Dichiarazioni anticipate di trattamento, strumento inutile in mancanza di una legislazione nazionale, e del registro dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. Ci sarà l’uscita del Comune di Trieste dalla rete ReADy [composta da amministrazioni locali che si impegnano in propaganda LGBTQIA…]».

Sarà che ProVita ambisce ad un indottrinamento ideologico dei bambini, ma ne passa di acqua sotto i ponti da qui al festeggiare un atto che nega all'80% dei genitori il diritto di poter scegliere l'educazione per i propri figli. Interessante è poi notare l'uso di quel solito slogan volto a sostenere che la famiglia non avrebbe bisogno di politiche che possano garantire un futuro, ma necessiti di distinguo che ne danneggino alcune e di atti discriminatori che spingano al suicidio i figli degli alti.
Ma dato che al peggio non c'è mai fine, ecco che Brandi sostiene pure che il contrasti alle discriminazioni sarebbe propaganda lgbt, in quell'ottica in cui lui vuole che i gay siano trattato come animali e festeggia quando ad alcune persone viene negato il diritto costituzionale alla pari dignità. Praticamente cattiveria pura.
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