Regione Lombardia approva il progetto della Cappellini per valorizzare le «radici cristiane»


Prosegue senza sosta la colonizzazione ideologica messa in atto dalla sentinella in piedi Cristina Cappellini. La donna, che a tempo pare fare anche l'assessore, non si è accontentata di sperperare inutilmente i soldi della regione per dar cita ad un fantomatico "telefono anti-gender" che serve solo ad avvalorare la propaganda di quell'integralismo cattolico che lei frequenta con assiduità, ora cercherà di mettere mano sui ragazzi per imporre una visione integralista del mondo.
C'è da aver paura nel leggere quanto contenuto nella nuova legge regionale varata dalla giunta lombarda: se pare anacronistico voler proporre «salvaguardia e la valorizzazione della lingua lombarda» attraverso di lezioni di lumbard nelle classi, è la sezione intitolata «turismo culturale e radici cristiane» a destare seria preoccupazione. Nella scheda diffusa dalla regione, il provvedimento viene così riassunto:

L'articolo 20 invece punta a favorire un turismo culturale fortemente identitario con esplicito riferimento alle radici cristiane dei territori lombardi, per attuare politiche mirate a far emergere quelle origini storiche e quei valori oggi messi a repentaglio da politiche relativiste da un lato e dal fondamentalismo islamico dall'altro.

Esatto. La parola d'ordine è "contro". Non si fa qualcosa per costruire un qualcosa, ma lo si fa contro chi la pensa diversamente. Il cristianesimo diviene dunque un qualcosa da usare contro non crede in Dio e soprattutto contro quegli Islamici che la Lega vorrebbe veder cristianamente affogare nel mediterraneo. Il tutto con frasi poco chiare che farebbero pensare a nuovi fondi che la Regione verserà nelle casse delle Chiesa per pagare i loro lavori di restauro all'interno di edifici di proprietà privata.
La regione Lombardia ha dunque deciso di mandare in pensione la laicità dello stato, imponendo quel finto cristianesimo che persino Famiglia Cristiana ha bollato come una «dottrina eretica» a fronte delle continue contraddizioni di chi pare interessato ad usare Dio solo come mezzo di propaganda politica.

E tutto questo è avvenuto alla vigilia dell'incontro che l'assessore Cappellina ha programmato al Pirellone per occuparsi di «cristiani perseguitati», evidentemente da lei ritenuti più importanti di quei cittadini che paiono perseguitati proprio dalla sua politica dinnanzi ad una donna che sta cercando di attaccare qualunque gruppo sociale non appartena a quella razza ariana che lei pare identificare nel leghista sedicente "cristiano" odia gay, donne ed immigrati.

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Nella foto: Cristina Cappellini insieme alla Manifest pour Tous e al comitato di Gandolfini per promuovere odio e disinformazione contro la comunità lgbt e tutti i piani di prevenzione della violenza di genere.
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