Internet -

Andrà a processo il blogger omofobo che denigrò Sergio Lo Giudice

Andrà a processo il blogger omofobo che insultò e denigrò l'omogenitorialità del Santore Sergio Lo Giudice.
La Procura di Bologna ha infatti chiuso l'indagine nei confronti di Pietro Melis, un blogger 77enne di Cagliari che risulta accusato di aver intenzionalmente e deliberatamente offeso la reputazione del senatore Sergio Lo Giudice e di suo marito Michele Giarratano (i due si sono sposati ad Oslo nel 2011 e sono padri di due figli).
L'inchieste era partita lo scorso febbraio, quando Lo Giudice e Giarratano chiesero ed ottennero dal Gip il sequestri delle pagine web per diffamazione aggravata dall'aver commesso il fatto con mezzo di pubblicità, e con la recidiva. Ma, nonostante il sequestro avvenuto a maggio delle pagine intitolate "Sergio Lo Giudice: un criminale al senato" e "Arrestateli", l'uomo ha ripubblicato i medesimi insulti in un nuovo post dal titolo "Una strage a favore di Trump" in quella che il Pm ha ritenuto come una volontà nel perseverare in una condotta delittuosa.
Il Gip ha osservato come le espressioni e gli insulti scelti non avessero nulla a che vedere con una lecita libertà di espressione a fronte di termini che «finiscono per aggredirlo e umiliarlo sul piano personale, con epiteti di sin troppo evidente, oggettiva, connotazione diffamatoria». Il tutto pare rientrare in quello che tutta l'aria di vero e proprio modus operandi dell'uomo, già condannato nel 2007 dalla Cassazione per antisemitismo dopo che invocò «camere a gas naziste per i maledetti ebrei».


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Lo Giudice torna a chiedere una legge che vieti le cosiddette "terapie riparative"
I cattodem peggio di Fontana: attaccano Lo Giudice perché ha una famiglia e loro non vogliono venga riconosciuta
Liste Pd: fuori Lo Giudice, dentro Casini e Lorenzin
Ennesima intimidazione omofoba a firma di Forza Nuova contro la scuola Rodari. Cirinnà e Lo Giudice presentano un'interrogazione al Governo
Lo Giudice propone un disegno di legge per proibire le "terapie di conversione" sui minori
L'Italia è il primo Paese al mondo a bloccare ChatGPT