L'Uci Cinemas fa marcia indietro: «Lo spot di Provita è stato eliminato da tutti i nostri preshow»

Dopo le polemiche suscitate dalla proiezione di un video propagandistico firmato dall'associazione integralista Provita all'interno del circuito di sale Uci Cinemas, l'ufficio che si occupa delle relazioni esterne garantisce che «ieri è stato dato l'ordine di eliminare lo spot da tutti i nostri preshow».
Non ci è dato di sapere quante siano state le proteste suscitate da quel filmato, così come appare impossibile poter quantificare quante persone si possano essere sentite offese da un tema così delicato che veniva affrontato in una maniera così strumentale e grossolana da parte di un'organizzazione politica che promuove intolleranza e omofobia con intuibili finalità partitiche.
Tutto questo senza osservare quale disagio possa essere stato causato a chi ha pagato un biglietto per ritrovarsi dinnanzi il logo di un gruppo che invita i genitori a "curare" l'omosessualità dei figli attraverso vere proprie torture psicologiche screditate dalla scienza o che sostiene che la mancata emarginazione dei gay sia la causa dell'Aids. Perché il problema non era tanto il messaggio in sé, ma la forma semplicistica e irrispettosa con cui si arrivava a definire "oggetti" dei bambini. Il tutto aggravato da come tutto ciò giungesse da un'organizzazione ama fare dietrologia e che non si esime dall'insulta e dal perseguita un intero gruppo sociale mediante l'abuso di parole come «vita» o «famiglia». E se un simbolo che raffigura un bambino nell'utero materno può apparire innocuo e rassicurante, ben meno è osservare come la gente che frequenta quelle pagine venga indottrinata al punto da arrivare a scrivere che «i gay sono il frutto di Satana».
E se per il momento pare scongiurato il rischio che la propaganda di Toni Brandi possa continuare a inquinare le sale cinematografiche italiane, proprio domani i senatori Lucio Malan e Carlo Giovanardi torneranno ancora una volta ad aprirgli le porte del Senato per l'ennesima conferenza ideologica e rigorosamente priva di qualunque forma di contraddittorio.

Update: dopo l'intervento di Carlo Giovanardi e della CEI, il circuito di sale cinematografiche ha rimesso in programma la proiezione dello spot propagandistico, con almeno 190 passaggi previsti.


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