Jacopo Coghe e Filippo Savarese al Parlamento europeo insieme all'ultraintegralista Ignacio Arsuaga


Sono due italiani ad aver accompagnato Ignacio Arsuaga (presidente della HazteOir e della CitizenGO) in una conferenza di promozione transofobica tenutasi preso la sede del Parlamento europeo. Si tratta di Jacopo Coghe e di Filippo Savarese. Entrambi sono legati alla Manif Pour Tous e, nel caso del portavoce dell'organizzazione omofoba, si è anche dinnanzi ad un dipendente assunto direttamente da Arsuaga.
I tre si sono presentati dinnanzi alla Commissione Europea per sostenere l'esistenza di «molestie verso coloro che sono in disaccordo l'ideologia di gener» e hanno sostenuto sia in atto «una persecuzione politica e mediatica» contro gli autobus con cui la HazteOir ha tentato di diffondere odio transofobico per le vie di Madrid. La richiesta è dunque evidente e si basa sul presupposto che tu, transessuale, non devi poter esistere se loro, sedicenti eterosessuali, ti odiano.
I toni scelti da Arsuaga ricordano quelli dei nostri integralisti: ha sostenuto che «i consigli comunali di Madrid e Pamplona e il governo regionale della Catalogna hanno scatenato una persecuzione contro òla HazteOir a causa della loro promozione dell'autobus transofobico». Il consueto vittimismo è giunto con il suo asserire che «il presidente della Comunità di Madrid, Cristina Cifuentes e diversi leader del suo partito, hanno insultato i membri dell'associazione, i quali hanno ricevuto minacce di morte e attacchi». Ma anche qui c'è da rimanere basiti quando l'uomo ha mostrato un video che avrebbe dovuto comprare le sue parole, anche se poi era difficile non osservare come ad essere classficato come «attacco» troviamo un vigile urbano che ha semplicemente fermato il suo autobus per fare dei controlli dei documenti.

La presenza di Coghe e Savarese paiono testimoniare i forti legami che uniscono l'integralismo cattolico nostrano alle lobby internazionali. Le associazioni di Arsuaga risultano infatti legate all'associazione segreta messicana "El Yunque" così come nel suo consiglio di amministrazione siedono Walter Hintz, Blanca Escobar, Luca Volonte (politico dell'Udc), Brian S. Brown (presidente della National Organization for Marriage e presidente della World Congress of Families), Gualberto García, Alexey Komov (l'uomo di Putin che promuove Brandi e Salvini), Alejandro Bermudez, e John-Henry Westen. Non servono troppi collegamenti, dunque, per riportare quella gente a risultare gli artefici della legge ugandese che tentò di introdurre la pena di morte per i gay.
Non pare un punto a favore di Arsuaga neppure il fatto che l'ultra-integralista Roberto de Mattei lo definisca «una luce di speranza nelle macerie della Spagna» per il suo impegno contro lo pseudo-matrimonio omosessuale» e per «innumerevoli campagne in difesa dei principi cristiani minacciati dal governo».
A confermare come l'Italia paia uno stato chiave nella promozione del neofascismo anti-gay è come sui siti spagnoli di Arsuaga si ritrovi il nostro paese diffamato attraverso notizie false in cui si sostiene che «il governo italiano ha finanziato con denaro pubblico bordelli gay» quando avrebbe potuto spendere quel denaro per curarli grazie all'intervento di Luca Di Tolve (ovviamente con tanto di intervista sull'argomento al sedicente ex-gay che affianca Gianfranco Amato nei suoi comizi). In fondo Savarese non aveva nascosto la sua intenzione di sfruttare quelle illazioni per cercare di trarne un profitto a danno delle minoranze ed evidentemente così ha fatto.

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