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I giornalisti di Novaya Gazeta corretti all'esilio dopo l'inchiesta sulla repressione dei gay in Cecenia

Saranno costretti dall'esilio i giornalisti di Novaya Gazeta per aver fatto il loro lavoro nello scoprire e raccontato la persecuzione di persone sospettate di essere omosessuali in Cecenia. Lo annuncia la giornalista Elena Milashina, in un'intervista rilasciata all'Huffington Post.
«Abbiamo pubblicato l'articolo il primo aprile e il tre aprile 15.000 religiosi ceceni hanno annunciato la jihad contro i giornalisti che si sono occupati di questa storia -ha spiegato- Hanno detto che abbiamo infangato l'onore della Cecenia e del suo popolo dicendo che tra di loro ci sono dei gay, e che dovremmo essere perseguiti per questo. La protesta continuerà finché i giornalisti di Novaya Gazeta non saranno perseguiti. Sono costretta a lasciare il paese. Ma continuerò a lavorare sulla Cecenia. Ho un sacco di fonti e informazioni posso continuare il lavoro così. [...] È la reazione più grande che abbiamo avuto da quando raccontiamo al Cecenia. [...] Non sono una o due persone ma un centinaia. Personalmente posso dire che le ondate di repressione in Cecenia stanno diventando sempre più grandi, sempre più aggressive».
Novaya Gazeta non è nuova a minacce e intimidazioni. Anna Politovskaya, per le sue inchieste sulla Cecenia fu uccisa di fronte al suo appartamento nel 2006, stessa sorte toccò a Anastasia Baburova, assassinata nel 2009.


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