Brian Brown si vanta di collaborare con Viktor Orban

Brian Brown presidente del National Organization for Marriage statunitense, della International Organization for the Family e del World Congress of Families (l'organizzazione internazionale a cui aderisce anche l'associazione Provita Onlus di Toni Brandi). In una lettera inviata ai suoi sostenitori al fine di chiedere finanziamenti per le sue organizzazioni anti-gay, l'uomo si è vantato di lavorare insieme ad Orbán in un attacco a Soros. Ha scritto:

I valori della bellezza, della bontà e della verità oggi sono sotto attacco come in nessun altro momento della storia. Il protagonista principale di questo attacco è George Soros, un sinistro miliardario che sta usando la sua fortuna per promuovere leggi, regolamenti e decisioni giudiziarie che trasformino la società secondo i suoi valori. L'International Organization for the Family (IOF) è la principale nemesi di Soros in tutto il mondo. Siamo riusciti a batterci contro di lui, lavorando con governi come quello ungherese di Viktor Orban, educando e dotando il movimento pro-famiglia di ugual mezzi per fermarlo.

Non è la prima volta che IOF si vanta della sua alleanza con Orbán contro Soros. In un email di raccolta fondi del mese scorso, Larry Jacobs scriveva:

George Soros non è abituato ad avere una controparte così efficace, legata e influente, e non è contento del nostro successo. Recentemente abbiamo lavorato a stretto contatto con il governo ungherese per sponsorizzare il XI Congresso Mondiale delle Famiglie, il Budapest Family Summit. Come saprete, il governo ungherese pro-famiglia del primo ministro Viktor Orban sta lavorando contro Soros (che è un ungherese per nazionalità) ad esempio cercando di negare l'accreditamento all'università finanziata da Soros.

Il Congresso Mondiale delle Famiglie (WCF) ha organizzato il suo incontro annuale a Budapest, dove Brown, Jacobs e il fondatore del WCF Allan Carlson hanno mostrato una fotografia di Orbán sostenendo fosse «un eroe».
In realtà Orbán pare piacere a questa gente perché non nasconde la sua visione nazionalista, autoritaria ed illiberale. Lo scorso anno Colin Woodard osservò come le «tendenze dittatoriali» di Orbán rappresentino «una profonda tragedia nel cuore dell'Europa con implicazioni durature per l'Occidente». Woodard rilevò che Orbán e il suo partito ha eliminato il servizio civile, ha riempito i tribunali con politici a lui fedeli, ha limitato la libertà di stampa e ha iniziato a riscrivere la Costituzione.


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