La ragazza afgana di Steve McCurry spacciata per zingara nel manifesto razzista a firma di CasaPound


"Ragazza afgana" è una celebre fotografia scattata da Steve McCurry nel 1984, apparsa sulla copertina del National Geographic nel giugno del 1985. L'immagine, realizzata in un campo profughi di Peshawar, ritrae l'orfana dodicenne Sharbat Gula (شربت ګله) e divenne simbolo dei conflitti afgani degli anni ottanta.
Ora, in un manifesto affisso a nome di Casa Pound per le vie di Torino, la donna viene spacciata per una «zingara» che dev'essere cacciata dall'italica patria perché sgradita ai neofascisti. Il partito di estrema destra nega la paternità del cartellone ma non l'odio contenuto nel suo messaggio. Sostenendo senza prova alcuna che possa trattarsi di un'opera del Banksy torinese, gongolano per la visibilità ottenuto ed affermano: «Dopo Appendino, Le Pen, Salvini e Obama questa volta il “Banksy torinese” cita CasaPound. Essendo d'altronde l'unica realtà politica realmente attiva su Torino, c'era da aspettarselo. Da anni ci battiamo con i residenti delle periferie per chiedere la chiusura dei campi rom e qualcuno pare essersene accorto!».
Non si può sapere se si sia dinnanzi ad una patetica scusa o ad una qualche macchinazione per ottenere visibilità, ma certo è il loro sostenere che si sentono superiori agli altri e che mai daranno ospitalità ai bisognosi dato che sulla loro pelle si può fare busness e si posdono pure raccattare i voti degli intolleranti. La prova è quel leghista che Porta a Porta dà per vincente in Lombardia nonostante i suoi proclami sulla «difesa della razza».
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