Prevalle. Il sindaco torna con i suoi cartelli di propaganda ideologica


Il sindaco di Prevalle torna a colpire. Dopo i cartelli luminosi sul fantomatico "gender" e dopo l'apertura di uno "sportello anti-gender" (rigorosamente inaugurato da Gianfranco Amato e gestito da una militante di Mario Adinolfi), è in occasione della festa del papà che ha usato ancora una volta le strutture comunali a messaggio variabile per scrivere: "19 marzo, festa del papà: non del genitore 1 o del genitore 2".
Se quella definizione sui moduli serve solo a proteggere i bambini che per i più diversi motivi non abbiano una mamma e un papà, l'integralismo cattolico ha da tempo stigmatizzato quelle famiglie attraverso il loro sostenere che un minore affidato ad un tutore meriti di essere umiliato se loro potranno colpire anche le famiglie gay. Loro, quelli cresciuti quando sui moduli scolastici si parlava di "genitore o chi ne fa le veci" senza che nessuno si inventasse dietrologie tanto patetiche.
A volere quella frase ideologica a spese dei cittadini è stato il sindaco del comune btesciano, Amilcare Ziglioli.
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