Il ministro Fontana: «Promuoverò l'home schooling e una sola famiglia. Impedirò nozze gay ed eutanasia»


Il nuovo ministro alla famiglia, Lorenzo Fontana, ha scelto La Nuova Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli quale base per lanciare le sue promesse elettorali dinnanzi al fondamentalismo ultra-cattolico. Il solo fatto che un ministro della Repubblica possa rivolgersi ad un giornale così estremista appare allarmante, soprattutto in considerazione di quanto sia inaccettabile che le istituzioni possano legittimare la propaganda di un gruppo d'odio che pubblica impunemente articoli in cui si sostiene che l'omosessualità debba necessariamente essere ritenuta «una patologia» dato che non vi sarebbe alcun dubbio sul fatto che Dio detesti i gay e le loro vite.

Il ministro leghista annuncia così che lui promuoverà la scuola parentale in modo che i fondamentalisti possano negare una sana educazione ai loro figli e abbiano piena libertà nell'indottrinarli a proprio piacimento:

Flat tax subito per i nuclei con almeno tre figli e impegno per la libertà di educazione promuovendo anche la scuola parentale. Basta giocare in difesa, lavorerò con tutti i ministeri per una politica family friendly. Obiettivo: invertire la denatalità perché senza figli non c'è futuro.

La cosiddetta "scuola parentale" prevede che i genitori non mandino a scuola i propri figlie che siano loro stessi a fargli lezioni. In Italia viene promossa da Filippo Savarese, da Riccardo Cascioli e dal partito di Mario Adinolfi, tutti intenzionati ad impedire che i minori possano avere contatti con opinioni diverse da quelle dei loro genitori in modo da garantire il loro totale indottrinamento.

Fontana assicura che sarà lui l'uomo chiave del governo dato che imporrà a tutti i ministro la sua idea di famiglia. Anzi, precisa pure come «il suo ministero è alla famiglia e non alle famiglie» perché l'uso del singolare è da lui reputato come «un deciso cambio di passo anche rispetto alla mentalità dominante».
Indicando nella produzione di bambini da donare alla Patria il suo principale obiettivo (forse reso necessario anche da come il suo amico Salvini prometta che caccerà a calci tutti i bambini che hanno il colore della pelle troppo scuso), afferma:

Sarà un cambio di mentalità su tutti i fronti. A cominciare dal metodo. Il mio obiettivo sarà quello di lavorare con tutti i ministeri improntando una politica family friendly, uno sguardo diciamo così family oriented in tutte le politiche. Perché la politica deve occuparsi della famiglia in maniera strutturale, non possiamo perdere altro tempo. I figli sono l’investimento del futuro.

In tema di educazione, le cose paiono andare ancora peggio. Nonostante lui non sia il ministro dell'Istruzione, è in un attentato ai diritti dei bambini che promette di incentivare quell'homeshooling che tanto piace ai fondamentalisti:

Le dico che uno dei miei primi interventi sarà quello di lavorare per la libertà di educazione vera. In quanti oggi conoscono l’istruzione parentale o la cosiddetta home schooling? Ecco, io voglio portare al centro del dibattito proprio questi temi, andando a cercare le esperienze che funzionano e mostrando che sono un esempio di libertà e di sussidiarietà conveniente per lo Stato [...] Sarei felice di confrontarmi con queste realtà che vanno incentivate e fatte conoscere. E soprattutto aiutate facendo capire che la prima scuola è la famiglia.

Mostrando la sua ossessione contro i gay, Andrea Zambrano si affretta a domandargli: «Che cosa farà se dovesse arrivare un provvedimento che trasformi le unioni civili in matrimonio gay?». Ed è compatendo i sogni discriminatori dei fondamentalisti che il leghista rispande: «Che non arriverà. Il programma parla chiaro. E nel programma c’è la famiglia, ma non ci sono i matrimoni gay».

Si passa così alla battaglia delle riviste di Cascioli contro diritto di scelta, da lui contrastato in virtù di quanto consideri ridicolo che gli altri possano decidere della propria vita quando c'è lui che vuole imporre loro la sua volontà. Domandando al leghista che cosa accadrà se «dalle Dat si passasse all’eutanasia attiva come richiesto anche dai Radicali e da alcune frange 5 Stelle», Fontana risponde con i soliti slogan:

Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni come quelle di cui siamo stati e siamo testimoni. Io sarò in prima fila nel governo e in Parlamento per oppormi con tutte le mie forze. È una promessa solenne.

Clicca qui per guardare l'intervista integrale.
3 commenti