Il sindaco Bucci non ritira l’ordinanza che multa i poveri


Se Salvini ha dato vita ad un governo che non prevede alcun ministero per le Pari Opportunità e che introduce un ufficio incaricato a ridefinire «la famiglia» sulla base delle pretese avanzate dal fondamentalismo cattolico (tutti pronto a citare Dio e la Madonna mentre chiedono che gli altri siano provati dei più basilari diritti civili ad ode dei loro pruriti sessuali), è sul territorio che la Lega sta dichiarando guerra ai poveri perché ritenuti in un insulto al benessere di un Matteo Salvini che metteva in conto ai cittadini europei le sue cene da 450 euro a persona.
Ed è così che a Gevova non ha dato esiti positivi l'incontro tra il "Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione" ed il Sindaco Marco Bucci, durante il quale si è parlato dell'eventuale ritiro dell'Ordinanza che fa multare chi rovista nei contenitori per la raccolta dei rifiuti.

«Abbiamo chiesto la definitiva revoca di questa proposta del Consigliere comunale di Lega Nord Stefano Garassino, successivamente deliberata dalla Giunta comunale, consegnando al Sindaco quelle che sono state oltre 14 mila firme che abbiamo raccolto, assieme agli ultimi sondaggi che prevedono proprio gli anziani e gli Italiani in queste tremende condizioni. Mi sembrava giusto spiegare al Sindaco che, da come percepita anche da me che sono Migrante, Genova è una città di Fabrizio Di André e di Don Andrea Gallo, i Genovesi non si riconoscono in questo provvedimento dal momento in cui, pur sembrando a volte distanti, hanno in realtà un grande cuore -racconta la presidentessa dAleksandra Matikj- sono Solidali; al che il Sindaco ha spiegato di come l'Ordinanza in sé è servita molto alla città per l'immagine e l'igiene, che lui non vuole che la gente arrivi a quei punti e che ci sono tantissimi punti di riferimento per mangiare, dormire ed essere aiutati. Gli abbiamo fatto vedere anche 250 commenti, educati, civili ma di grande fratellanza verso chi ha perso tutto e, sinceramente, mai è successo che in 6 giorni raccogliessimo oltre 10 mila firme, così come anche che l'interpretazione di chi ha firmato la nostra Petizione comprendeva sempre lo stesso pensiero ovvero: Genova non è così, noi non multiamo i poveri: restiamo umani ma pur avendo specificato che era questa la voce del popolo, la risposta è stata: "Non ritiriamo".
Durante l'incontro è stata presente la Professoressa Marika Cassimatis e Danilo Zannoni a nostro sostegno e con il Sindaco l'Assessore all'ambiente Matteo Campora che sembrava però interessato ad accogliere la nostra proposta degli adesivi da incollare sui cassonetti ossia: anziché cercare qua, chiedete aiuto dal Massoero, a San Marcellino, alla Caritas oppure al Sant'Egidio. Personalmente - continua la Matikj - ho avuto delle difficoltà a trovare un alloggio agli Italiani sfrattati anche se invalidi, personalmente alla mia famiglia di Extracomunitari è stata negata la casa popolare, figuriamoci come è per i Genovesi, ma forse a breve la situazione cambierà, vedremo. Si è altrettanto parlato di diversi Progetti che il Comune sta mettendo in piedi per aiutare le persone bisognose ed abbiamo già dato la nostra massima disponibilità di partecipare per soccorrere chi più ne ha bisogno nella nostra città.
Ci è comunque dispiaciuto che la voce del popolo non sia stata ascoltata, anche perché il nostro è un Comitato che ha fatto soltanto da tramite ed in questo caso la replica del Primo Cittadino di Genova è stata "no".»
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