La Lega incarica Pillon di parlare per la fiducia al governo. È il fondamentalista che parla di "gender" e di "streghe"


Nel suo discorso per la fiducia, il premier Giuseppe Conte promette che il suo governo sarà «populista», termine a cui lui attribuisce una curiosa accezione volta a sostenere che indichi «una attitudine ad ascoltare i bisogni della gente». Ma se l'italiano non è opinione, sappiamo bene che il populismo è solo una strategia propagandistica che serve ad accaparrarsi voti illudendo le perone sul fatto che la politica si occuperà unicamente del loro orticello senza mai preoccuparsi degli altri. Da qui un ministro alla famiglia può dichiarare che lui non è a conoscenza delle famiglie arcobaleno o un Salvini che ostenta il suo disinteresse verso le tutele negati ai figli delle minoranze.
Dice anche che il suo governo aprirà le porte alla Russia e si batterà per chiedere che gli siano revocate le sanzioni, ovviamente incurante di come nel regime di Putin i diritti umani vengano quotidianamente calpestati.

Ma la giornata preannuncia anche rivolti tragicomici. Il senatore leghista Pillon, noto alle cronache per le sue crociate contro le «la stregoneria» nelle scuole di Brescia, è stato scelto come uno dei sei senatori che parleranno a nome della Lega nel dibattito per la fiducia al nuovo governo. E su Facebook annuncia che il suo intervento sarà composto da «quattro minuti in cui concentrare le nefandezze dei governi PD e le speranze per il futuro». Poi aggiunge: «Sono graditissime idee. E preghiere».
Se lascia sempre sbigottiti l'ossessivo ricorso alla religione da parte di un politico che viene pagato dalla collettività come garante della laicità dello stato, doveroso sarebbe anche il domandarsi perché mai la Lega abbia deciso di dare spazio ad un esponente dell'integralismo organizzato e non ad un politico con un minimo di esperienza. Ancor più quando il personaggio in questione annuncia che il suo intervento «sarà su famiglia e giustizia» in una chiave di aperta vicinanza ai distinguo di Fontana.
Non sarà che Salvini voglia ripagare un debito contratto con Gandolfini ed è per questo motivo che intende dare spazio ai suoi uomini?
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