Il popolo delle bufale

I salviniani si muovono in branco e si compiacciono di compiacere il loro leader. Hanno un curioso linguaggio basato sull'ossessessiva ripetizione dei suoi slogan. Odiano chi lui dice debbano odiare, apprezzano chi lo loda. Ma, soprattutto, sono bendisposti a giurare il falso ogni qualvolta sperano che una menzogna possa alimentare odio contro chi osa avere opinioni divergenti dal loro idolo.
Scorrendo i loro profili social, spesso la totalità dei loro messaggi mirerà ad alternare in egual misura l'esaltazione delle gesta del loro leader all'offesa gratuita verso i dissidenti. Ad esempio è un loro esemplare a presentarsi al mondo con fotografie del suo leader, sostenendo che l'italico popolo dovrebbe trascorrere il proprio tempo a contemplare la sua effigie:

Ma dato che esistono anche miscredenti che non credono in Salvini, li si deve denigrare con messaggi volti ad attribuirgli false affermazioni che possano diffamarli :

Nonostante sia facile appurare che la frase è del tutto inventata (esiste il video dell'intervento in quesione), tra i commenti c'è gente che si indigna, insulta e condivide.
Qualcuno prova a spiegare loro che non è vero, ma la discussione prosegue indisturbata perché si preferisce credere a ciò che si vorrebbe fosse vero piuttosto che accettare la realtà dei fattfatti. Questo perché nella mente dell'esemplare leghista, il dissidente non è una persona che la pensa diversamente: il dissidente è «il nemico».

Se la libera opinione diventa «un nemico» da combattere affinché nessuno possa contraddire il leader, vien da sé che tutto diventi lecito. Anche giurare il falso o credere alle menzogne che maggiormente si piegano alla propria convenienza.


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