Il Veneto torna nel Medioevo con la mozione che tenta di ridefinire la natura e la famiglia. La trascrizione della seduta


«Naturale» vuol dire «eterosessuale» dato che non v'è dubbio alcuno sul fatto che i gay debbano essere ritenuti contro-natura. È quanto tenta di sostenere il consiglio regionale del Veneto attraverso l'approvazione della vergognosa mozione n. 340.
Siamo dinnanzi da un documento fortemente ideologico che non solo sancisce l'appoggio istituzionale alle lobby omofobe, ma cerca subdolamente di modificare la Costituzione italiana attribuendo significati ideologici alla locuzione «famiglia naturale». A detta loro, infatti, non può esistere famiglia che non risulti conforme ai distinguo istituiti da Massimo Gandolfini, ossia l'integralista che vive una relazione infeconda con la moglie mentre organizza convegni in cui sostiene che il matrimonio debba essere sinonimo di procreazione.
Non solo. Il testo approvato si spinge sino a tentare di sostenere che l'odio verso le famiglie altrui e che politiche discriminatorie siano in «difesa» di un qualche cosa sulla scia degli slogan integralisti coniati dal gruppo di Gandolfini.
Nei giorni scorsi è da Pontida che il presidente leghista Fedriga aveva promesso politiche regionali incentrate sull'elusione sociale dei gay e sull'incondizionato sostegno delle lobby di Gandolfini, in un esplicito riferimento al suo vergognoso "family day". E questo dopo aver già provveduto a patrocinare vari comizi di disinformazione gestiti del leghista Gianfranco Amato e dopo aver mandato nelle scuole una circolare a firma dell'assessore Donazzan in cui si spergiurava che il "gender" esistesse e rischiasse di omosessualizzare chiunque non si fosse affidato alla protezione di Gandolfini.
Appurato dunque come il Veneto risulti ormai di proprietà di quel Gandolfini che detta legge senza essere mai passato per democratiche elezioni, curiosi distinguo confessionali vengono inferti ad un'Italia in cui il 15% delle famiglie eterosessuali risulta monogenitoriale (reale motivo per cui in difesa di alcuni bambini si evitano le feste che li escluderebbero, checché dicano nella loro mozione quei consiglieri che vedono gay ovunque). Capita così che il "prima gli italiani" si tramuti in "prima gli eterosessuali" in modo di garantirsi voti in cambio di una promessa di una discriminazione contro gli altri nella speranza che da quelle vite distrutte possa venir fuori un qualche guadagno economico al pari di come ogni bambino affogato nel Mediterraneo viene acclamato dai leghisti come un motivo per gioire dinnanzi ad un qualche euro risparmiato.
Potremmo domandarci se il cercare di intascarsi la reversibilità di chi paga pari contributi (oltre ad essere escluso dalla genitorialità a cui l'infecondo Gandolfini ha pieno accesso solo perché eterosessuale) serva "difendere" qualcosa, ma le destre giurano che sia così e che le si debba votare per quel motivo.

Nell'Italia del 2018, il testo che le destre venete sono state capaci di presentare e approvare è il seguente:

Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- i Padri Costituenti, nella redazione dell'articolo 29 della Carta, hanno stabilito che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” definendo chiaramente i contenuti e la valenza di tale primario istituto;
- purtroppo assistiamo quotidianamente alla messa in discussione di questo principio. L'azione distruttoria di questo articolo portata avanti da certi ambienti politici e sociali ha, ormai da tempo, subito una forte accelerazione, anche per effetto della cosiddetta Legge Cirinnà. Sul tema si vivono ormai, di continuo, paradossi come per esempio attaccare brutalmente una madre perché allatta con discrezione il suo bambino o il tentativo di abolire le feste della Mamma o del Papà;
CONSIDERATO che non è assolutamente messo in discussione il rispetto che si deve alla persona, qualsiasi sia il suo orientamento sessuale e/o di credo, ma va sostenuto e promosso il ruolo di protezione della famiglia, vero e unico porto sicuro, specialmente in momenti di particolari difficoltà economiche e sociali come quelle che sta vivendo il Veneto e l'Italia tutta;
RILEVATO che le previsioni di calo demografico che si prospettano per il Paese, per il prossimi decenni, richiedono una politica di incentivo alle giovani generazioni a dar vita a nuove famiglie che possano procreare nel segno della continuità;
tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi con provvedimenti ed azioni, soprattutto di carattere programmatorio ed economico, che mirino al sostegno e assistenza delle famiglie naturali, incentivandone la formazione e agevolando le future mamme.

Se la mozione appare come un'aggressione al principio costituzionale della pari dignità, peggio hanno fatto alcuni consiglieri in interventi che assomigliavano a insulti verso la dignità.  A testimonianza e a futura memoria dell'accaduto, riportiamo integralmente tutti gli interventi della discussione:

Giovanna NEGRO (Veneto del Fare – Flavio Tosi – Alleanza per il Veneto)
Vede, Presidente, io ho presentato questa mozione nella convinzione che, nel rispetto della Costituzione dell'articolo 29, troppo spesso sentiamo e fa più rumore quello che il Gay Pride, quelle che sono manifestazioni di orientamenti sessuali diversi e non tanto la famiglia che comunque rappresenta la nostra società e soprattutto rappresenta il futuro anche della nostra terra, e quindi la mia mozione vuole portare al centro dell'interesse della politica quella che è la famiglia, quelli che sono le problematiche di una giovane famiglia oggi, quindi di un mutuo, di avere dei figli e di dare un futuro ai propri figli.
Quindi con questo obiettivo, non di antitesi, non di giudizio, non di altro, ma nell'obiettivo di sostenere una politica attenta alle esigenze della famiglia naturale, e quindi composta da un papà, da una mamma e da dei bambini.

PRESIDENTE
Grazie. Collega Casali.

Stefano CASALI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
Grazie, Presidente.
Tanti auguri di buon compleanno, abbiamo saputo che è il suo compleanno.
Chiediamo alla Consigliera Negro come Gruppo di poter sottoscrivere questa mozione, di cui siamo particolarmente contenti, e naturalmente voteremo a favore.
Peraltro in questo nuovo Governo, e questo è importante perché c'è un'inversione di rotta, c'è un Ministro che ha proprio la delega della famiglia e della disabilità, una cosa che io apprezzo moltissimo, è anche un veronese, quindi sono orgoglioso di questa cosa. C'è un'inversione di rotta, dopo anni nei quali se si parlava di famiglia, di famiglia naturale, di natalità, qualcuno si offendeva o dava del reazionario a chi invece questi temi sacrosanti, importanti, su cui si basa la società e uno Stato, uno Stato fondato da un territorio, da una popolazione e dalle leggi, queste tre cose fanno uno Stato, e quindi noi abbiamo il dovere di tutelare la natalità, la famiglia e appunto la crescita demografica della nostra Nazione.
Oggi crescita demografica in crisi e quindi ben venga questa mozione, grazie Giovanna di averla presentata, siamo sicuri che il neoministro con questa delega, alla faccia di chi ha osteggiato la famiglia naturale negli scorsi anni, farà bene e promuoverà i temi che anche tu Giovanna oggi hai evidenziato con la mozione n. 340.

PRESIDENTE
Grazie. Ruzzante, prego.

Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Io invece sabato ero a Padova al Gay Pride, ho partecipato c'erano 10.000 persone in quella piazza, tre quarti, la cosa mi ha molto impressionato, anzi il 90 per cento erano giovani e giovanissimi, che ritengono una cosa semplicemente banale, che siamo liberi di vivere la sessualità come meglio riteniamo e nessuno può mettersi in qualche modo a giudicare quella che è la sessualità altrui, questo è il punto di partenza.
Il punto d'arrivo è che dietro a una coppia, l'importante è che si manifesti l'amore: questa è una regola fissa, vale per tantissime coppie eterosessuali, vale per tantissime coppie omosessuali, perché l'amore è al fondamento della famiglia, l'amore è al fondamento di una coppia, è tutto qui. Credo che qualsiasi altra regola venga proposta o imposta rischi di essere qualcosa di ultroneo rispetto all'amore e rispetto al concetto di libertà.
Io la penso così, l'ho sempre pensata così, l'ho sempre manifestato, che non significa che ciascuno di noi nei suoi comportamenti privati deve accoglierlo o deve accettarlo per se stesso, ma deve consentire agli altri di poterlo vivere con libertà, perché fuori da questo c'è una privazione di uno dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Carta costituzionale e sanciti dalle carte internazionali dei diritti dell'uomo alla libera sessualità.
Non si può in nessun modo negare questo che io ritengo essere uno dei princìpi fondamentali insieme alla libertà religiosa, insieme alla libertà di espressione politica, la libertà sessuale non può essere messa in discussione.
Provateci: adesso governate il Paese, ma non mi pare di averlo visto tra i punti del programma, anche se ci sono state delle dichiarazioni dei Ministri in tal senso, provateci a mettere in discussione i diritti che sono stati affermati e acquisiti con la legge Cirinnà.
Io non credo, ed è il motivo per cui non voterò questa mozione, che sia colpa della legge Cirinnà se abbiamo avuto un calo demografico: la legge Cirinnà è recentissima, il calo demografico è da circa 15 anni che si verifica in questo Paese, in questa Regione più che in questo Paese. Noi abbiamo un problema in casa, lo dico ai rappresentanti della Giunta che sono presenti, perché se c'è un calo demografico in Italia, c'è un calo demografico al quadrato in Veneto, per cui il problema nasce in Veneto, non in Italia.
Su questo forse una riflessione dovremmo in qualche modo farla: noi abbiamo perso circa 25.000 abitanti nel corso degli ultimi due anni, si sono ridotti il numero degli immigrati, sono calate fortemente le presenze di bambini nelle nostre scuole, abbiamo perso 5.000 alunni due anni fa, 7.000 quest'anno, soprattutto concentrati negli asili, nelle scuole materne e nelle scuole elementari, quindi sono i bambini più piccoli.
È vero quello che viene affermato in una parte di questa mozione che dobbiamo fare di più verso le famiglie e dobbiamo fare molto di più verso la questione demografica, ma non è vero che la colpa di questa situazione è generata dal riconoscimento dei diritti civili fondamentali, perché non posso entrare nel diritto di una persona di amare un'altra persona, non posso entrare nel diritto di quella persona di accudirla dentro un ospedale, non posso entrare nel diritto di libertà di ciascuno di amare chi vuole, perché questo è un limite oltre il quale la politica non può e non deve mai andare, pena la fine della libertà e della democrazia.

Assume la Presidenza Il Vicepresidente Bruno PIGOZZO

PRESIDENTE
La parola a Pietro Dalla Libera.

Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)
Condivido la mozione e chiedo di poterla sottoscrivere.
Sono per la libertà di qualsiasi persona, dal punto di vista anche sessuale, libertà a 360 gradi, però questa mozione tutela la famiglia, quella famiglia che è riconosciuta come famiglia dall'articolo 29 della Costituzione.
Quindi il mio voto è favorevole e chiedo di poterla sottoscrivere.

PRESIDENTE
La richiesta di sottoscrizione è stata recepita.
Passiamo la parola a Nicola Finco.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Ovviamente per sottoscrivere la mozione presentata dalla collega Negro, perché a nome del Gruppo Lega ed anche del Gruppo Zaia, perché ne condividiamo le premesse e anche l'impegno nei confronti della Giunta, perché proprio in questo momento storico penso che sia doveroso da parte della Pubblica Amministrazione darsi delle priorità e a nostro parere la famiglia naturale deve essere una priorità di chi amministra.
Noi non vogliamo togliere diritti a nessuno, ognuno è libero di fare quello che vuole sotto le coperte, all'interno dei muri di casa propria, però dobbiamo anche essere onesti e dire che nessuno può imporre il suo modello di vita all'interno di questa società, perché penso che oggi nessuno ormai è discriminato, penso che ognuno è libero di vivere la propria sessualità all'interno della comunità veneta ed italiana, la cosa che più invece fa rabbrividire e sinceramente mi fa anche un po' schifo è vedere le carnevalate che abbiamo visto nell'ultimo fine settimana in quel di Padova. Quello non significa tutelare dei diritti, quello non significa difendere dei principi e dei valori, ma quello significa solamente ostentare un modello di vita, un modello di sessualità, che a mio parere rappresenta tutto fuorché la normalità.
Il mondo va avanti perché c'è un uomo ed una donna che decidono di instaurare un rapporto e mettere al mondo dei figli e creare un futuro ad una società. Ci sono anche coloro che ovviamente che prendono delle pieghe diverse, che hanno anche uno stile, una concezione di vita diversa, ripeto noi le rispettiamo, ma non tolleriamo assolutamente gli attacchi che ci sono stati nelle ultime settimane nei confronti del Ministro Fontana, che solamente perché ha ribadito la normalità della vita e della famiglia è stato attaccato da tutte le associazioni in una maniera vergogna, solamente perché ha detto la verità e la normalità, perché oggi dire: “Sono normale”, sei accusato di essere un omofobo, un razzista, uno xenofobo. Questo non vuol dire vietare a qualcun altro di poter esercitare all'interno della propria abitazione un modello di vita differente, ma quello che noi chiediamo è che voi non potete assolutamente imporci un modello di vita differente da quello che da sempre accompagna il corso ovviamente dell'uomo e della sua storia.
Quindi pieno appoggio alla mozione presentata dalla collega Negro e mi auguro che adesso, con un Governo a forte impronta di Centrodestra, si pensi di più alla famiglia naturale e si appoggi veramente delle politiche fatte di tutela della famiglia, ma soprattutto di investimenti per chi ha voglia di fare figli e di dare anche un futuro di valori a questa società, perché da un uomo ed una donna nasce il futuro, da due uomini e due donne futuro non ne vedo.

PRESIDENTE
La parola a Massimo Giorgetti, prego.

Massimo GIORGETTI (Forza Italia – Alleanza per il Veneto)
Grazie. Naturalmente per chiedere la sottoscrizione e annunciare il voto favorevole, con un pensiero, anche rispetto a quello che ha detto il collega Ruzzante. Su questo tema io credo che vada detto con molta chiarezza che non stiamo parlando di una mozione, di un indirizzo non per discriminare qualcuno, ma una scelta politica, di dire qual è, a chi “voglio dare” il supporto, il sostegno e il contributo.
Scusate, quando qui facciamo la legge per i giovani agricoltori, vuol dire che discriminiamo gli industriali o gli agenti di commercio? Quando noi qui scegliamo di aiutare l'imprenditoria femminile, vuol dire che discriminiamo automaticamente l'imprenditoria maschile o che è meno nobile? No, sono delle scelte politiche.
Allora una scelta politica, tra l'altro assolutamente prevista dalla Costituzione, che prevede di dire “Noi riconosciamo gli incentivi, il supporto alla famiglia naturale, a quel modello”, diciamo questo. Poi Codice Civile, altri tipi di normative che possano giustificare; è vero che c'è un problema aperto rispetto al rapporto tra persone, contrattuale, non è che noi andiamo a normare i sentimenti, dobbiamo garantire degli impegni che vengono presi legalmente e reciprocamente, ma se noi dobbiamo incentivare, promuovere qualcosa è la famiglia, famiglia il cui fine è evidentemente la procreazione.
Dirò qualcosa di più: ci starebbe addirittura una legge che disincentivasse le coppie che poi non fanno figli per alcuni versi, perché se vogliamo andare nella direzione e nello spirito di quella che era anche la norma costituzionale della famiglia, è evidente che è la pietra su cui una nazione si perpetua, una patria si perpetua, una comunità si perpetua.
Badate che andare ogni volta a aprire polemica rispetto all'affermazione “incentiviamo qualcuno uguale criminalizziamo altri” è sbagliatissimo; per alcuni versi molto simile alla polemica e chiudo, che ho visto sui giornali in questi ultimi due giorni rispetto alle nostre quattro atlete nazionali, che hanno vinto la staffetta, in cui nulla c'entra con l'immigrazione clandestina, con i rifugiati, con i perseguitati.
Stiamo parlando di anche di qualcuna che ha giurato di servire la propria patria, l'Italia, fino alla morte, perché fanno parte del gruppo sportivo dell'Esercito italiano, vuol dire che hanno giurato fedeltà alla Repubblica, che non c'entra niente con il razzismo, che magari c'è, non voglio anche entrare, ma non c'entra nulla.
Mettere sul tema ogni volta che parliamo di queste cose, questi confronti, non fa altro che alimentare invece proprio il contrario: la confusione, quindi la reazione, la mancanza di chiarezza e tutto ciò che alla fine ci si scontra, basta guardare Facebook, su razzisti e antirazzisti, anche chi non è razzista corre il rischio di sembrarlo.
Chi come me è per garantire i diritti civili di tutti, anche perché gran parte delle persone con orientamento sessuale diverso per l'80 per cento vota Centrodestra, sono i sondaggi, per cui era anche per sottolineare come tutta un'area sicuramente vota più centrodestra che non centrosinistra, ma nulla c'entra con le politiche di difesa e incentivazione della famiglia naturale; tutta un'altra partita.
E comunque sottoscrivo anche per questi motivi quanto presentato dalla collega Negro e il voto naturalmente è favorevole.

PRESIDENTE
Grazie.
La parola a Massimiliano Barison.

Massimiliano BARISON (Fratelli d'Italia – Movimento per la cultura rurale)
Grazie, Presidente.
Anche noi come Gruppo di Fratelli d'Italia chiediamo alla collega Negro di poter sottoscrivere la mozione; annunciamo il nostro voto favorevole e in larga sostanza esprimo condivisione con gli ultimi due interventi che ci hanno preceduti ed evito di ripetermi.

PRESIDENTE
Grazie.
La parola a Patrizia Bartelle.

Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Giusto per interrompere questo idillio, non chiedo la sottoscrizione per questa mozione, assolutamente no.
La famiglia, è inutile negarlo, è cambiata in questi ultimi anni: non è più quella che avevamo in mente una volta, è quella che vorremmo che abbiamo ancora in testa, probabilmente, ma non è più aderente alla società, è cambiata, ha avuto un'evoluzione e per fortuna persone che a volte non avevano nemmeno il coraggio di uscire dalla porta di casa, persone che vivevano lontano dalla loro famiglia d'origine, dalla città in cui erano nati, perché manifestavano magari orientamenti di vita diversi, non voglio neanche usare il termine sessuali, perché questo non deve assolutamente più rientrare nelle nostre discussioni. Quello che fanno le persone in maniera lecita nel loro privato non deve assolutamente più entrare nelle discussioni.
Perciò, io vi faccio riflettere su questa cosa: avete tutti chiesto la sottoscrizione di una mozione che di per sé potrebbe anche essere meritevole, però ci sono delle situazioni che vanno prese un attimino sopra, a monte.
Negli ultimi due anni abbiamo votato leggi per limitare l'iscrizione agli asili nidi di bambini, indifferentemente dal colore della pelle, ma per la residenzialità all'interno di questa Regione, abbiamo creato degli ostacoli per le nuove famiglie, di qualsiasi colore esse siano, qualsiasi sia la loro provenienza, abbiamo messo limiti per l'assegnazione delle case popolari, ci sta, benissimo. Ricordiamo appunto che tutto questo, le situazioni dell'ultimo decennio, che abbiamo visto sicuramente dei momenti di crisi che tutti dicono che siano cambiati, va benissimo, ci crediamo, hanno portato un decremento di 7.000 bambini in meno all'iscrizione delle scuole, quindi ci mancheranno delle generazioni e probabilmente l'INPS potrà chiudere altri uffici, perché non avranno più bisogno di essere capillarmente presenti nei nostri territori.
Perciò le politiche per l'incentivazione delle famiglie, qualsiasi esse siano, iniziano con l'attenzione massima magari dai bambini, ma finiscono con un'attenzione ancora massima per gli anziani e le persone disabili che hanno al loro interno.
Qua bisogna sicuramente cambiare il paradigma di quello che vogliamo in una Regione come il Veneto, che in passato è stata l'esempio per le altre Regioni per quanto riguarda l'integrazione sanità e sociale.
Io vi invito veramente a ragionare in maniera complessiva su quello che stiamo dicendo e soprattutto non vorrei più sentire esprimere da nessuno e in nessuna sede istituzionale il concetto di normalità.
Che cos'è la normalità? Io vi guardo in faccia e vi chiedo: è normale il collega che porta gli occhiali trasparenti o è normale il collega che ha la montatura di colore nero? Qual è la normalità? Per cortesia, noi di normalità abbiamo soltanto il rispetto delle leggi.

PRESIDENTE
Grazie.
La parola ad Andrea Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Faccio gli auguri anch'io al collega Ciambetti, vedo che non c'è adesso. Poi faccio gli auguri anche al collega Dalla Libera, che ha saltato il fosso, diciamo così. Ricordo ancora, mi sembra ieri quando facevamo i gazebi assieme in campagna elettorale per lo stesso candidato a governatore, adesso il tempo cambia, il tempo fa cambiare le persone.
Sulla questione devo dire che ho letto la mozione, viene criticata tra le righe anche la legge Cirinnà; volevo ricordare la legge Cirinnà è stata una legge che ci ha portato ai livelli della media degli Stati dell'Unione Europea, tra l'altro arrivando con un ritardo veramente di molti anni per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti di tutti.
Quindi quando si parla dei nostri padri costituenti, dico che i nostri padri costituenti facevano parte di una generazione che la maggior parte, ahimè, non c'è più, i tempi sono cambiati, e a mio avviso i nostri padri costituenti sarebbero d'accordo nel vedere aggiornate e rese più moderne le leggi che regolano il nostro vivere quotidiano.
Guardate, su una cosa magari non mi trovo d'accordo, sia con la collega Negro, ma anche con altri colleghi, magari anche di opposizione, di minoranza, relativamente alla questione della carenza di nascite.
Credo invece che il problema dell'andamento demografico di questo pianeta sia un problema epocale. Il collega Fracasso l'altro giorno ci raccontava di essere stato in Africa, di essere stato in Uganda e di aver visto delle famiglie veramente pieni di bambini, quattro, cinque e forse anche più, bambini ovunque, quindi un'esplosione demografica che dovrebbe farci preoccupare, se pensiamo all'impronta ecologica, al consumo del nostro pianeta e al fatto che i calcoli dicono che praticamente per un vivere sostenibile a metà anno già abbiamo esaurito tutte le risorse che il pianeta ci dà. Tutto il resto è consumare in più e consumarlo sempre di più, portandoci sempre più vicino al baratro.
Un pensierino sul fatto che non possiamo andare all'infinito verso quella direzione a mio avviso va fatto, la questione demografica che poi è una questione che riguarda soprattutto i paesi del sud.
Per quanto riguarda il commento del collega Finco che ha provato schifo nel vedere la manifestazione di Padova: io dico siamo in una Repubblica democratica, ognuno ha diritto di manifestare.
Sapete io sono contro la caccia, è una cosa che ritengo crudele e però che per legge: non mi permetterei mai di dire che i cacciatori che manifestano mi fanno schifo, hanno la loro opinione, utilizzano una norma dello Stato, ma dire che mi fanno schifo non mi passa neanche per l'anticamera del cervello.
Mi chiedo quale sia il concetto di normalità evocato dal collega Finco, chi stabilisce quando una cosa è normale o no?
Lo sa Finco che molti purtroppo dei suoi elettori hanno delle famiglie miste, a tal punto che c'è l'anziano assieme a un animale, il cane. Quante signore e quanti anche pensionati vivono col loro cagnolino che lo ritengono ormai un familiare, che se lo curano, lo accudiscono, lo baciano, ci parlano col cane, parlo anch'io ogni tanto con la mia cagnolina, non nascondo, e a volte sanno rispondere a questi animali più di un umano, purtroppo devo dire.
Condivido tra l'altro, a proposito di queste famiglie con gli animali, una proposta di legge dell'onorevole Brambilla, che ha addirittura proposto di inserire nello Stato famiglia gli animali di famiglia, come i cani.
Cari colleghi di maggioranza, cercate di aprire un po' gli occhi e allargare i vostri orizzonti, perché anche nel vostro elettorato ci sono molte famiglie diverse, fuori dagli standard che voi ritenete normali.

PRESIDENTE
Grazie. La parola a Stefano Valdegamberi.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Innanzitutto parlo in difformità al mio Capogruppo, perché io invece voglio aderire e sottoscrivere questa proposta della consigliere Negro.
Vorrei anche ricordare che se c'è un calo di bambini, è dovuto anche una serie di politiche sbagliate, di scelte anche legislative sbagliate: il calo è cominciato con la legge dell'aborto; i bambini che mancano sono quelli abortiti e se questi fossero presenti qui, oggi non avremmo questo problema, anzi oggi abbiamo purtroppo più cani e gatti di bambini.
I veri discriminati non sono coloro che hanno cani e gatti, ma sono coloro che hanno i bambini a casa, che hanno minori detrazioni addirittura di una spesa veterinaria per un animale.
Politica famiglia significa stabilire delle priorità, questo non significa non voler bene agli animali. Io ho vissuto in una famiglia agricola con animali sempre nel cortile, anche con cani e gatti e ne ho visti parecchi, però ci sono delle priorità: prima vengono i bambini, prima vengono i figli e uno Stato serio deve stabilire quali sono le priorità.
Non possiamo mettere in stato famiglia un animale quando non abbiamo nemmeno un riconoscimento a un figlio che un domani sarà quello che pagherà la pensione a Zanoni, a Valdegamberi, a tutti noi, sarà quello che darà continuità a questa nostra società e anche civiltà che invece va ad esaurirsi.
Io credo che sia doveroso veramente invertire rotta e mi auguro che questo Governo lo faccia riportando le cose al giusto posto.
Politiche per la famiglia significa semmai applicare una tassa per chi ha magari un animale ed dare uno sgravio per chi ha un bambino: questo significa politiche famiglia e io mi auguro che questa sia il futuro di questo Paese, perché il futuro lo danno i figli, non lo danno certo per quanto legittima sia, l'amicizia con un cane o un gatto che ti porti a letto tutte le sere come te.

PRESIDENTE
La parola a Nazareno Gerolimetto.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
Grazie.
Non sono avvezzo ad intervenire ma quando sento mettere in discussione cosa è normale, normale che sorga il sole all'est e tramonti all'ovest, normale che di notte sia buio e di giorno sia luce, è naturale, è normale tutto quello che è naturale.
Mi auguro che questo Parlamento metta le mani alla legge Cirinnà, per invertire quella tendenza che si è voluta portare avanti contro tutti e contro tutto, e l'elettorato ha dato il suo responso il 4 marzo. Perché i nostri padri costituenti quando hanno pensato, di sicuro, io leggo con la legge Cirinnà che viene data la pensione di reversibilità al coniuge, certo, sicuramente, è giusto che venga fatto così, perché il coniuge ha dovuto, nei momenti in cui la famiglia lavorava, il coniuge ha dovuto accudire i figli, ha dovuto far crescere i figli, ha dovuto sostenere la famiglia. La famiglia è solo quella tra un maschio e una femmina e figli, quella è la famiglia, le altre sono unioni che a me non fanno né caldo né freddo, i diritti li hanno come qualsiasi individuo, non c'è bisogno di dare ulteriori diritti, e fondiamo tutto sull'amore, poi va a finire le distorsioni che sono emerse anche in quest'Aula, l'amore tra una persona ed un animale e il gatto, daremo la pensione di reversibilità anche al gatto allora, se è normale questo. Dobbiamo dare la pensione di reversibilità anche al gatto? Oppure dobbiamo aprire la strada alle adozioni o all'utero in affitto? Questa è poi è la strada per dire “utero in affitto, ma perché devo prendere l'utero in affitto? Aspetto un attimo che nasca, poi vediamo com'è”, così poi si apre la strada di far nascere i figli e metterli all'asta, al mercato? Vogliamo questo? Vogliamo portare la nostra società verso questa direzione?
Il calo demografico, sono d'accordo che non è colpa della legge Cirinnà, però non è neanche merito delle politiche fatte verso la famiglia.
Ricordo che a Bolzano non c'è calo demografico, c'è attenzione alla famiglia, è quello che dobbiamo fare noi, dobbiamo cercare di avere più risorse disponibili per dare sostegno alla famiglia normale e naturale, naturale e normale, questo dobbiamo fare se vogliamo essere utili al futuro del nostro Paese, sennò dovremmo importare i figli da dove li fanno e questo non è il bene del nostro Paese e non è neanche il bene di quelli che vengono deportati per venire a sostituire la nostra popolazione. Se vogliamo essere utili al nostro Paese questo dobbiamo fare.
Quindi con forza sostengo e sottoscrivo, l'ha già fatto a mio nome il Capogruppo, sostengo e sottoscrivo la mozione presentata dalla collega Negro.

PRESIDENTE
Grazie. La parola ad Andrea Bassi.

Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
Grazie, Presidente.
Mi ero ripromesso di non intervenire sul tema, che è un tema alquanto delicato e scivoloso, dove ogni parola può essere interpretata in un modo o nell'altro e generare polemiche, però ho deciso di intervenire dopo aver sentito l'intervento del collega Ruzzante, che è un collega che da sempre, l'ho detto in quest'Aula e lo ripeto anche oggi, è oggetto di mia grande, è molto stimato dal sottoscritto, anche quando nel 99 per cento dei casi accade non siamo su due sponde diverse, abbiamo un'idea diversa sulla visione di un problema o di una tematica, però vedere, sentire il suo intervento, l'ho ascoltato con attenzione, sentire l'intervento anche di altri colleghi, c'è come l'impressione proprio che questa mozione non sia stata letta.
La mozione della collega Negro, uno, riporta un articolo della Costituzione, che è l'articolo 29 che parla appunto della famiglia, lo conoscete tutti, è inutile che lo vada a leggere, sulla Cirinnà lo tocca marginalmente, lambisce il tema della Cirinnà, dopo ci torno, dicendo che c'è un'azione distruttoria o tesa a depotenziare la forza e la portata dell'articolo 29 della Costituzione, che è in atto da tempo, e può essere condivisibile o meno questo naturalmente lo capisco, dice che anche la Cirinnà in parte ha contribuito a questo.
La cosa mi ha incuriosito, perché sostanzialmente dava risposta a molte delle perplessità che sono arrivate, è appunto il considerato: “Non è assolutamente - leggo testualmente - non è assolutamente messo in discussione rispetto che si deve alla persona qualsiasi sia il suo orientamento sessuale, ma va sostenuto e promosso il ruolo di protezione della famiglia”. Mi sembra che questa sia una considerazione che dava risposta al 95% delle perplessità che ho sentito nel dibattito di oggi.
Sul calo demografico non c'è scritto da nessuna parte che è colpa della Cirinnà se c'è stato il calo demografico a livello italiano, mondiale, internazionale, quindi anche questa è una polemica fatta sul nulla, non c'è scritto questo.
Sempre a casa mia, la cosa che conta, la cosa più importante di una mozione è l'impegno finale, il dispositivo: “impegna la Giunta regionale ad attivarsi, con provvedimenti ed azioni soprattutto di carattere programmatorio ed economico, che mirino al sostegno e assistenza delle famiglie naturali incentivando nella formazione e agevolando le future mamme”, cioè stiamo parlando su questo.
E vi parla uno, e lo dico chiaramente, pure essendo, sapete da che parte sono, Centrodestra Veneto, io faccio la destra, poi Barbisan fa Veneto e Casali, che è sempre stato più vicino alla cattolica, è il centro. No, questa è una battuta, naturalmente. Però io sono orgogliosamente piantato in un certo ambito dell'agone politico che mi piace e spero rimanga tale, perché ultimamente ci sono degli sconvolgimenti che ci fanno confondere più del passato.
Parla una persona che lo dico tranquillamente qui in Aula, nella legge Cirinnà ha visto moltissimi aspetti positivi, perché ha dato anche riconoscimento, distinguendo la famiglia, la famiglia è una sola ed è quella prevista dalla Costituzione, ma dando anche dei diritti a delle situazioni che prima non erano normate e che a mio modo di vedere dovevano essere riconosciute e appunto normate; a me non frega niente della scelta sessuale dell'individuo, non me ne frega niente.
Ho tanti amici omosessuali, ho tante amiche omosessuali e non mi hanno mai turbato, anzi però che abbiano la possibilità di essere riconosciuti, penso in un Paese civile, in una visione laica di un Paese civile come dovrebbe essere l'Italia, possa anche essere assolutamente degno di considerazione e degno anche di approvazione.
Per fortuna ci si è fermati quando si cominciava a parlare di argomenti molto più scivolosi, come la Stepchild adoption, ma qui mi fermo.
Io, l'ha già detto l'amico Casali, il collega Casali, firmo volentieri, chiedo che la sottoscrizione della mozione della collega Negro e un'ultima cosa, mi permetta Presidente, i fatti di Padova: io penso e in questo in questo mio pensiero c'è anche il pensiero di tante persone omosessuali che lo dicono, celebrare o rivendicare la propria normalità perché quello che molto spesso cercano queste persone è dire “noi siamo normali, siamo normalissimi”, celebrare o rivendicare la propria normalità ricorrendo a carnevalate in molti casi a manifestazioni che di normale hanno poco, è una qualcosa che non capisco, tutto qui. Grazie.

PRESIDENTE
Grazie. La parola a Stefano Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Durante la discussione del bilancio 2018, come Partito Democratico, abbiamo proposto una manovra che prevedeva la riduzione di 1.000 rette di asilo nido in Veneto per un valore di 2 milioni di euro; 1.000 riduzioni di rette di asilo nido, 2 milioni di euro, risultato: bocciata.
All'asilo nido ci vanno i figli di delle mamme che hanno fatto i figli, non ci vanno il le enunciazioni di principio all'asilo nido, ci vanno bambini e bambine in carne ed ossa. Il fondo per gli asili nido del Veneto valeva 1.019.000 euro nel 2010, nel 2017 è sceso a 587.000 euro, è stato dimezzato. Basta con le enunciazioni di principio della famiglia naturale, perché al nido, ripeto, non ci vanno i principi generali e i valori e la famiglia, ci vanno bambini e bambine, che se pagano quelle rette, questo è dato di bilancio, questo pagano, Assessore, questi sono i dati che abbiamo presentato al bilancio del 2017.
Se non bastasse, vi chiedo: ma come vuole la collega Negro agevolare la formazione delle famiglie? Ma è più facile o più difficile per una coppia che venga dall'Emilia, giovani, trovare un posto all'asilo nido nel Veneto, se ci vogliono dieci anni di residenza o trovare un alloggio popolare ad un affitto ragionevole per metter su famiglia?
Questa qui noi non la votiamo perché siamo stanchi delle enunciazioni di principio a cui non seguono fatti, perché se vogliamo agevolare le mamme bisogna mettere più soldi per gli asili nido, bisogna ridurre le rette degli asili nido, se vogliamo che si formino famiglie in Veneto bisogna tirar via tutti questi vincoli che abbiamo messo, che uno prima di avere un posto al nido deve star qua a girare da un lavoro all'altro, questa è la realtà. Ci riempiamo la bocca della famiglia naturale dopodiché non facciamo nulla, non è stato fatto nulla, e quindi siamo stanchi di discutere di cose vuote, come è vuota questa risoluzione.

PRESIDENTE
Grazie. La parola a Fabiano Barbisan.

Fabiano BARBISAN (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
Grazie, Presidente.
Anch'io per sottoscrivere e complimentarmi con la collega Negro e per ritengo stabilire attraverso una mia idea, ma quello ritengo che possa essere appunto l'idea dei tanti che hanno parlato a favore di questa mozione, dove si va a marcare, non si vogliono cambiare e stravolgere, si va a marcare un principio: una famiglia fatta da un uomo ed una donna, una famiglia dove ci si trova, non è una famiglia dove ci si sposa, dove si va in chiesa, dove si va, un uomo e una donna che tentano di mettersi vicino, di stare assieme, di avere dei figli e di portare avanti la loro attività, il loro nome e la loro vita.
Nessuno vuole andare a marcare che ci sono dei diversi, non so, perché adesso poi se si chiamano omosessuali è una malattia, se si chiama un'altra cosa è inglese, allora lasciamo stare adesso i francesismi, perché poi si va a marcare qualcosa che non va bene, ma dobbiamo stabilire un fatto, dobbiamo marcare. Quindi con mi complimento con la collega Negro proprio per il fatto che ha stabilito, ha avuto l'accortezza di ristabilire un principio che parte dal Veneto.
Se poi in Italia non nascono figli, andiamo a vedere questi Governi, i disastri che hanno fatto: aumentare solo tasse, non creare gli asili nido, non dare opportunità ai giovani, abbiamo i giovani che scappano, che vanno fuori a lavorare in altri Stati d'Europa o anche in altri Stati fuori dall'Europa.
Quindi quello che c'è da fare è un lavoro enorme e speriamo che questo vada al di fuori della legge Cirinnà, delle diversità, della Boldrini con gli immigrati. Chi ha voglia di lavorare qua le porte sono sempre state aperte. Gli imprenditori, l'impresa assume la gente che ha voglia di lavorare, indipendentemente se ha un tatuaggio o se ha un colore diverso della pelle, chi ha voglia di lavorare. Nessuno parla male dei cinesi, cosa fanno i cinesi? Stanno lavorando: bar, ristoranti e quant'altro e nessuno va a disquisire, nessuno ne parla, perché è la pelle diversa? Vengono da un altro Stato, vengono da un altro continente, si spalmano nel mondo e vanno avanti. Nessuno parla male degli indiani dell'India, dove si sa che sono tutti quanti con le teste da ingegneri, hanno un modo di studio, un'attività cerebrale superiore anche alla nostra.
Perché andiamo a perderci sulle disquisizioni di una famiglia tra due persone dello stesso sesso? Non è una famiglia e sono le carnevalate alle quali assistiamo, dove questa gente e si divertirà a fare la carnevalata, cosa volete che vi dica? Si divertono, bene, battiamogli le mani, perché in mezzo a tante difficoltà economiche, in mezzo a tante problematiche c'è ancora chi si diverte e sono questi che non sono la famiglia. Grazie. Scusate.

PRESIDENTE
Colleghi, per favore, consentiamo a tutti di intervenire con attenzione.
La parola a Claudio Sinigaglia.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Per sostenere l'intervento di Stefano Fracasso, dico solo un paio di cose.
Io non ho capito la necessità di questa mozione, perché è stata presentata, capisco se l'assessore al Sociale fosse Azzalin e quindi è quella che adesso è maggioranza fosse all'opposizione e che desse ad Azzalin, che non ha una particolare attenzione nei confronti delle politiche alla famiglia, di avere una particolare attenzione alla politica della famiglia.
Che necessità c'è di questa mozione? L'Assessore è della maggioranza, la maggioranza è compatta, non solo la maggioranza, c'è anche un pezzo che non è in maggioranza che però sostiene questo tipo di politiche, perché bisogna farla? Fate le politiche per la famiglia, ma fatele concretamente in bilancio, in Finanziaria, portate avanti questa cosa.
Seconda cosa che dico è questa: guardate che alle volte compiamo degli atti che sono di schizofrenia o di ipocrisia, perché non è possibile che questo Consiglio abbia votato parti della legge Cirinnà nel momento in cui approva la legge sulle ATER e sull'edilizia residenziale pubblica e approvi una mozione che è contro la legge Cirinnà, delle due l'una, o siamo schizofrenici totalmente, ma noi come famiglia abbiamo riconosciuto nella legge sull'edilizia residenziale pubblica l'articolo 1 comma b) della legge Cirinnà.
Andatevi a leggere cosa dice.

PRESIDENTE
Grazie. La parola a Alessandro Montagnoli.

Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Per condividere in toto la mozione.
Siamo evidentemente di fronte a un passaggio storico culturale, da chi vede le cose normali come la famiglia fatta di un uomo e una donna e da qui la mia personale, ma penso di tanti, l'invito al Ministro Fontana di andare avanti, perché lì ci sia un cambio di passo. C'è chi pensa a una mamma, un papà e un bambino, e chi pensa il numero, genitore 1, genitore 2, sono due mondi diversi e noi siamo ancora quelli normali.
Tra l'altro l'anno prossimo a Verona ci sarà la Giornata mondiale della famiglia, e mi auguro che questo Consiglio dia il massimo supporto. Per cui, finalmente, abbiamo un Governo chiaro, serio e ribadiamo una cosa che ormai è diventata difficilissima: la normalità.
Tanti auguri al Ministro Fontana, questo Consiglio con lui e con chi pensa che la famiglia fatta da un uomo, una donna e un bambino.

Assume la Presidenza il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE
Grazie. Collega Negro, in replica come chiusura di discussione generale.

Giovanna NEGRO (Veneto del Fare – Flavio Tosi – Alleanza per il Veneto)
In replica, sì.
Io sono basita su alcune posizioni, a partire da quella di Zanoni che dice: basta far figli, perché arriviamo fino a mezzo anno con le risorse del pianeta e l'altro parte dell'anno consumiamo il pianeta. A me sembrano affermazioni da lasciare esterrefatti chiunque.
Poi, al collega Fracasso dico che i vincoli vengono posti perché ci sono dei reali problemi.
Noi attualmente assistiamo a famiglie naturali nostre che hanno un'estrema difficoltà di portare i figli nelle strutture pubbliche e pagano gli asili 3/4 volte pur di avere questo servizio e di potersi permettersi il mantenimento del posto di lavoro e in contempo poter permettersi il pagamento del mutuo.
Il fatto di non voler vedere la realtà a me spiace, collega Fracasso, perché questa è un'opposizione ideologica, ma è contro quello che sta succedendo sul territorio.

PRESIDENTE
Ruzzante, per dichiarazione di voto.

Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Ringrazio molto i colleghi per questo dibattito, perché ha reso chiaro le posizioni diverse che ci sono su questo argomento. Perché, vedete, c'è un concetto, quello di normalità, che cambia nel corso degli anni, per fortuna. Cinquant'anni fa molti di voi ritenevano anormale una coppia che divorziata, tanto che è stato promosso un referendum in questo Paese per abolire una legge che esisteva nel resto d'Europa e nel resto del mondo, ma in Italia era vietata: la legge per il divorzio. Gli italiani si espressero, 59 per cento votarono contro l'abrogazione, e quella legge oggi non so se la considerate normalità. Perché, vedete, il concetto di normalità voi lo delegate alle famiglie eterosessuali, ma una famiglia eterosessuale separata è normale? Quarantacinque anni fa avreste risposto no, oggi non lo so. Una famiglia eterosessuale che vive altri rapporti fuori da quella coppia è normale o no? Glielo dite, glielo comunicate qual è il concetto di normalità? Quarant'anni fa in questo Paese era vietato l'aborto, si doveva ricorrere all'aborto illegalmente, altro referendum, 68 per cento degli Italiani hanno risposto no.
Faccio notare che in questi 40 o 45 anni avete governato più volte questo Paese, mai, mai, mai, avete tentato di cancellare né la legge sul divorzio, né la legge sull'aborto, evidentemente le considerate una normalità.
Le manifestazioni in questi giorni si sono espresse con così forza contro il Ministro Fontana, perché il Ministro Fontana la prima dichiarazione che ha fatto è stata quella di voler cancellare una legge che nulla c'entra con le famiglie naturali, ma che va ad impedire il diritto di tantissime coppie omosessuali, che in questi mesi, in questo anno, da quando c'è la legge Cirinnà, hanno deciso di unirsi, volete cancellare quel diritto, quindi mettete le mani in tasca agli amori altrui. La stessa cosa avete tentato di fare con i Sindaci. Per fortuna la società è più avanti della politica, vedete, non è più tempo delle disgregazioni. Una famiglia, il concetto è semplice, semplicissimo, è dove c'è amore; una famiglia non può esserci dove c'è violenza, per esempio, anche se è eterosessuale, anche se risponde all'articolo 29 della Costituzione, quella per me non è una famiglia.

PRESIDENTE
Grazie. Collega Fracasso, prego.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Per correggere, perché prima mi sono riferito al fondo, invece il riferimento corretto era: il contributo pro-capite per bimbo in asilo nido è stato dimezzato.
Detto questo, da venticinque anni in questa Regione ci sono al Governo le forze politiche che si sono sempre sperticate per la famiglia naturale, a partire da quella Forza Italia che organizzava il Family day, con alla testa dei esemplari eccezionali di famiglia tradizionale e naturale, da venticinque anni. Ora, in venticinque anni il risultato è: meno figli, meno famiglie e i giovani scappano. Ma venite a raccontarci che è colpa della Cirinnà? Venticinque anni di partiti della famiglia naturale al governo del Veneto e hanno questi risultati. Se è così meglio veramente cancellare questi qua, perché se fosse stata la Sinistra dei diritti, ma ci sono stati proprio quelli della famiglia, sono sempre loro da venticinque anni.
Basta con i proclami, perché i fatti testimoniano che è stato fatto esattamente il contrario.

PRESIDENTE
Non vedo altri interventi. Quindi mettiamo in votazione la mozione n. 340 della collega Negro “La Regione conferma il suo appoggio a quanti si battono in difesa della famiglia naturale e prevede efficaci politiche di sostegno alla natalità”.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
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