La Lombardia si offre come capofila nel censimento su base etnica voluto da Salvani

La Lombardia sarà la prima regione d’Italia a censire rom, sinti e camminanti come richiesto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La decisione è stata presa con una mozione a firma della sola consigliera Silvia Sardone (Forza Italia), approvata ieri in Consiglio Regionale con 39 voti a favore, 31 contrari e un astenuto. Tra i sostenitori dell'iniziativa c'è l'assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) che con una violenza verbale inumana, dichiara: «Solamente attraverso una mappatura degli insediamenti rom e sinti presenti in Lombardia è possibile attuare gli interventi più idonei a contrastare le situazioni di illegalità e degrado urbano e a garantire la civile convivenza».
Forza Italia chiede anche che si «attuino politiche atte a ottenere la chiusura degli insediamenti irregolari» e che «si avvii un’indagine per comprendere le risorse economiche usate per la gestione dei campi regolari». Non una parola è stata chiesta per chieder si indaghi sulla destinazione dei 49 milioni di euro truffati agli italiani dalla Lega..
Il Partito Democratico che ha presentato in Consiglio Regionale un emendamento, proposto dalla consigliera Carmela Rozza, per chiedere che la regione fornisse risorse ai comuni per permettere l'integrazione. «Questa è una mozione razzista, che chiede un censimento su base etnica mentre rifiuta di stanziare le risorse per superare e chiudere i campi. È pura ideologia, retriva e pericolosa, intrisa di demagogia. Sia chiaro che noi siamo per superare i campi, ma per farlo occorrono risorse e politiche ad hoc. Non è ciò che vogliono la Lega e ampie parti della maggioranza di centrodestra, che parlano di bambini e diritto all’istruzione ma, in fondo, a loro interessa unicamente la ruspa, purché non ne debbano pagare il carburante», dichiara Rozza.


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