Duemila tweet in piena notte, così la «bestia» di Morisi ha reso virale l'hashtag pro-impunità per Salvini


Su un punto Matteo Salvini è chiaro: lui viene prima degli italiani. Intenzionato a sostener che le leggi della Repubblica sarebbero un qualcosa che non lo riguarda in virtù di come abbia conquistato il potere nonostante la sconfitta alle urne, è affidandosi a quel suo ufficio di propaganda pagato dagli italiani che il leghista ha cercato di alterare l'opinione pubblica dopo l'avviso di garanzia per sequestro di persona aggravato che gli è stato recapitato in merito al caso Diciotti.
Il tutto ha avuto inizio ieri, con lo show mediatico in cui Salvini ha letto in diretta la lettera recapitatagli dai giudici e ha sostenuto che la Magistratura non debba poter vigilare sul suo operato. Non appena conclusa la diretta Facebook, è in qualità di capo del suo ufficio propaganda che Luca Morisi ha lanciato lo slogan: "Mi denuncio: sono #complicediSalvini". È a quel punto che sarebbero entrati in azione i bot salviniani, pubblicando oltre duemila tweet in piena notte che potessero rilanciare quello slogan. A firmarli sono stati 720 profili, di cui duecento esteri. Il 75% di quei contenuto sarebbero stati retwettati, con l'83% di reazioni di provenienza estera.
Pare evidente che quell'attività, utilissima alla sua propaganda, appaia poco naturale se si considera che gli italiani avrebbero dovuto passare le ore comprese tra l'1 di notte e le 5 del mattino a stracciarsi le vesti per difendere l'illegalità di un ministro votato da solo il 17% della popolazione.
L'ipotesi più plausibile è che a produrre quei contenuti sia stato il sistema social ideato di Morisi e battezzato "La bestia". Si tratta di un computer che gestisce vari profili di propaganda che possano rilanciare gli hashtag legati all'attività di Salvini, identificando e rilanciano eventuali populismi che dovessero essere rilevati tra i commenti. Se ad esempio Salvini twitta un messaggio contro i migranti e il sistema rivela che i suoi seguaci temano che gli stranieri possano portargli via il lavoro, nel messaggio successivo Salvini dirà che i migranti vanno fermati perché ci rubano il lavoro. In quel modo Salvini non dirà ciò che pensa, dirà sempre ciò che i suoi elettori vogliono sentirsi dire.

E Mentre Salvini sostiene che basti il televoto per sentirsi superiore alla legge e poter delinquere contro le norme votate e decide dai rappresentati del popolo italiani, proprio ieri mattina il leader del Carroccio ha incontrato l'ex consigliere di Trump, Steve Bannon, per stringere l’alleanza con The Movement in vista delle europee. Lo scopo è creare un partito che riunisca le forze populiste e nazionaliste del Vecchio Continente. All'incontro era presente anche Mischael Modrikamen, fondatore dell’alleanza “anti-Soros” che vorrebbe tentare di replicare in Europa le dinamiche propagandistiche che hanno aiutato Trump a conquistare la presidenza statunitense.
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