Il ritorno del sessimo


Se non fosse bastato il comizio in cui Matteo Salvini ha rappresentato le donne con una bambola gonfiabile, è in cerca di voti che il leader leghista ha spiegato al proprio elettorato che ha chi gli stira le camice dato che lui è maschio e porta i pantaloni. Ed ancora, è sempre in ode ad una cultura maschilista che è arrivato perfino a riproporre le case chiuse per le prostitute.
Il suo partito sta presentando un progetto di legge che mira a modificare il diritto di famiglia per svantaggiare le donne in caso di divorzio. A firmarlo è il leghista Simone Pillon, il militante della lobby di Gandolfini che sulla sua pagina Facebook trova divertente pubblicare post sessisti come questo:


Tra i sostenitori di Pillon c'è Maurizio Belpetro, l'uomo che Massimo Gandolfini dice debba essere ritenuto il miglior giornalista d'Italia. Ed è lui che sul proprio giornale ama promuovere omofobia e sessimo in una negazione del fenomeno del femminicidio e in una proposizione di articoli surreali come questo:


Se nei giorni scorsi avevamo analizzato nel dettaglio l'intero testo, il fulcro del discorso più essere riassunto molto semplicemente osservando che i fasciatoi nei bagno degli uomini sono stati proposti per i padri eterosessuali che vogliono occuparsi dei propri figli. Il fatto che la signora Gemma Gaetani si metta a parlare di gay è solo perché pare credere che solo un padre gay potrebbe decidere di occuparsi di proprio figlio dato che un maschio eterosessuale avrebbe il diritto di esigere che sia la donna ad occuparsi di cacche e di pipì. Considerano talmente scontato il fatto che quel compito debba spettare alla donna da non riuscire a capire che fortunatamente esistono anche uomini e donne che sono andato oltre al Medioevo.
D'altra parte è quell'elettorato che apprezza una Isoardi che va in giro dicendo che «la donna è chiamata a stare nell'ombra per dare luce all'uomo». Lo dica a quella Michelle Obama che ha brillato di luce senza mai indietreggiare di un solo passo rispetto al marito senza mai entrare in competizione con lui. È la differenza di chi ritiene esistano ruoli decisi in comune accordo o chi sostiene che i ruoli debbano essere imposti sulla base degli stereotipi di genere.

E mentre accade tutto ciò, pare che in Trentino la Provincia abbia iniziato a distribuire questi volantini:


Se speriamo vivamente di essere smentiti e che qualcuno possa dirci che si tratta di volantini risalenti agli anni trenta, ci troviamo davanti ad un foglio in cui si sostiene che è la donna che sta a casa ed è la donna che deve fare attenzione mentre pulisce, rassetta, stira e cucina. La grafica sottolinea come la donna stia reclusa ad occuparsi delle faccende domestiche mentre marito e figli se ne vanno in giro.
1 commento