Salvini ordina la deportazione dei richiedenti asilo, avviando la vandalizzazione del modello Riace

Dopo aver sguaiatamente gioito per l'arresto del sindaco di Riace, il leghista Matteo Salvini si è affrettato a vandalizzare la sua opera di integrazione senza manco attendere l'esito delle indagini. D'altro canto il "capitano" è sempre stato chiaro sul fatto che lui vuole poter fare tutto ciò che vuole e che a lui non interessano le regole della democrazia. Salvini ha così optato per una bella deportazione, perfettamente in linea con la sua politica fatta di teaser, ruspe, libera commercializzazione di armi e benedizioni al razzismo. In pochi mesi la sua opera ha ridotto l'Italia ad una schifezza in cui i leghisti di Lodi godono nel vedere i bambini di colore confinati fuori dalla mensa scolastica dopo che l'amministrazione leghista si è inventata un modo per richiedere documenti che le loro famiglie non avrebbero mai potuto procurarsi in tempi brevi.
Tutto questo a fini elettorali, provocando orgasmi tra leghisti, razzisti e neonazisti.

Con una circolare, Salvini ha così disposto il trasferimento di tutti i migranti inseriti nel sistema di seconda accoglienza del piccolo comune calabrese di Riace, studiato in tutto il mondo come esempio positivo di integrazione fra migranti e cittadini italiani.
Non solo. L'uomo che non restituirà i 49 milioni di euro rubati agli italiani dal suo partito ha disposto la restituzione di tutti i soldi investiti nell'integrazione.
Nel suo documento, Salvini lamenta che il sindaco avesse creato un sistema di pagamento nei negozi che ovviasse ai ritardi con cui il ministero versa i fondi garantiti per legge. E forse il suo unico timore è che in quel caso i richiedenti asilo non sarebbero stati impossibilitati a fare acquisti personali senza ricorrere ad espedienti che portino voti ai razzisti.

Dopo la diffusione della circolare, Lucano ha annunciato di voler ricorrere al TAR, asserendo che: «Vogliono solo distruggerci». Anche il governatore della Calabria, Mario Oliviero (PD), ha chiesto a Salvini di ripensarci: «È una decisione assurda ed ingiustificata. Mi auguro che dietro non si celi l'obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza, estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale. Chiedo al Ministro dell'Interno di rivedere questa decisione».

Ma Salvini non può accettare che si possa promuovere l'integrazione o il suo partito non potrà più sbraitare slogan razzisti e populisti contro gli stranieri. Lui ha bisogno di un'immigrazione fuori controllo o non potrà più cercare voti sulla pelle dei più deboli.


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