Belpietro torna a sostenere che se si patrocinano i gay bisognerebbe patrocinare anche gli omofobi

Rivolgendosi ad un elettorato che vota un tizio solo perché gli promette che li farà venire «prima» degli altri in una creazione di graduatorie che neghino il principio costituzionale della pari dignità, Maurizio Belpietro non perde mai occasione di creare false contrapposizioni su tutto.
Ed è così che il suo quotidiano proporrà un titolo aberrante in cui il giornalista (già insignito di un premio dagli organizzatori del WCF di Verona per il suo contributo alla loro propaganda) se n'è uscito dicendo che il governo patrocinerebbe i gay e negherebbe il medesimo trattamento «alle famiglie».
Peccato che il World Conference of Families organizzato da Toni Brandi, Simone Pillon, Jacopo Coghe e Massimo Gandolfini sia un evento politico in cui non si darà voce «alle famiglie», ma si teorizzerà un modello unico di famiglia (a stampo patriarcale) che il fondamentalismo organizzato vorrebbe imporre agli italiani. Ed il fatto che Balpietro lo contrapponga ai gay pare come una confessione su come lui sappia bene che quello sarà un evento dichiaratemene omofobo a cui parteciperanno personaggi che vorrebbero arrestare o uccidere i gay.
Patrocinare un evento di stampo leghista in cui saranno presenti tre ministri legati al Carroccio sarebbe come patrocinare un comizio politico. E non meno patetico è come Belpietro sostenga che quel patrocinio verrebbe negato perché «le unioni naturali fanno paura». Sarebbe interessante comprendere cosa intenda con «unioni naturali» dato che rappresentarle ci sarà un Matteo Salvini che vanta svariate famiglie create con la sua ex-moglie, la sua ex-amante e tutte le altre ex che ha ingravidato prima di mettersi a cercare nuova carne fresca.


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