L'Espresso: «Dietro il congresso di Verona una rete di oligarchi , integralisti e una pioggia di soldi offshore»

«Dietro il congresso di Verona una rete di oligarchi di Mosca, integralisti Usa, cattoleghisti e una pioggia di soldi offshore». È quanto denuncia un articolo pubblicato sul numero de L'Espresso in edicola.
L'articolo spiega come il cosiddetto Congresso mondiale delle famiglie sia in realtà «un raduno della destra oscurantista e integralista, ospitato per la prima volta in un Paese fondatore dell'Unione europea» e come «ad organizzarlo, con l'appoggio della lega di Matteo Salvini, è una rete di gruppi e associazioni anti-aborto, anti-divorzio, anti-gay, anti-scuola pubblica, che hanno l'accortezza di rovesciare i loro messaggi in positivo, presentandosi come movimento per la famiglia, per il matrimonio (tradizionale, s'intende), per la vita, per l'istruzione fatta in casa».
Si parte così nel ricostruire il debito contratto da Brian Brown (presidente dell'evento) dopo il tracollo della sua NOM a seguito dell'approvazione del matrimonio egualitario negli Stati Uniti. Ma a rimpinguare le sue casse sono arrivati i rubli. In particolar modo, a finanziarlo è Konstantin Malofeev, il magnate russo che risulta collegato alla quasi totalità delle organizzazioni integraliste italiane. Ed p lui il capo di quel Komov che fu presente al congresso in cui Salvini venne eletto segretario, nonché su numerosi altri palchi dei comizi del leader leghista.


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