Salvini torna a brandire il rosario. Il Vaticano: «Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso»

Ancora una volta Matteo Salvini si è messo ad agitate rosari dai suoi comizi elettorali in un uso politico della religione. Il tutto arrivando a frasi come: «Sono sicuro che la Madonna ci porterà alla vittoria».
Questa volta, però, il mondo cattolico è insorto. Famiglia Cristiana osserva che «è andato in scena l'ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica nel nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capopolo della Lega esibiva il Vangelo un'altra nave carica di vite umane veniva respinta e le Nazioni Unite ci condannavano per il decreto sicurezza».
Il Vaticano, per bocca del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, commenta: «Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso». Avvenire, infine, definisce Salvini un «alfiere di un cattolicesimo tutto suo, distante dal magistero del Papa e della chiesa».
Eppure Salvini ribadisce che a lui non frega di nessuno e che lui fa quello che ha voglia: «Mi ha scritto l'Europa, il giudice, l'Onu, che stiamo violando i diritti umani, mi ha scritto un cardinale qua e un cardinale là. A tutti ho dato la stessa educata risposta: col mio permesso non sbarca nessuno».
Appunto, per colpa sua e non certo di una Madonna a cui lui cerca di attribure il suo odio. In fondo anche i nazisti dicevano che Dio fosse con loro...


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