Laglio, da Forza Nuova una giornata «contro gay pride, lgbt e gender» perché «cercano di distruggere ciò che Dio ha voluto»

È ricorrendo ad un uso blasfemo del nome di Dio e ad una rivisitazione ideologica del termine "Famiglia" che Forza Nuova annuncia «Giornata della famiglia» che dicono di aver organizzato contro le «organizzazioni Lgbt mondiali che con la loro teoria gender cercano di distruggere ciò che Dio ha voluto».
Esatto: nulla vera fatto per qualcosa ma tutto sarà orientato contro qualcuno, giurando nel nome di Dio che è essere «per la famiglia» significhi battersi contro tutte quelle famiglie che non sono conformi ai loro pruriti sessuali.
La carnevalata si terrà a Laglio, un comune di 881 abitanti della provincia di Como che "vanta" la presenza di tre esponenti della formazione di estrema destra tra i banchi del consiglio comunale. Nell'annunciare la giornata «in difesa della famiglia tradizionale», Forza Nuova ricorre alle sue consuete offese gratuite nell'asserire che la loro manifestazione di neofascisti sarà una «risposta allo svilimento della stessa con il dilagante e penoso spettacolo dei gay pride in tutta Italia di queste settimane, pagliacciate organizzate, volute e promosse da amministrazioni locali decadenti e sorde».
Ed ovviamente cercheranno anche di adescare i bambini, proponendo «una giornata comunitaria con una conferenza in sala consiliare per i genitori e con giochi presso i giardini per i bimbi», a sostegno «della famiglia tradizionale, quale unica forma di vita sociale, etica, morale, giuridica» secondo l’assunto per cui l'amore non conta, gli affetti non servono a nulal e la procreazione sarebbe l'unico fine della vita dato che «tutto il resto non è contemplato dal diritto né tanto meno dalla natura».

L’Osservatorio Democratico sulle nuove destre ha lanciato una petizione-appello rivolta al sindaco del paese, Roberto Pozzi, e al prefetto di Como, Ingnazio Coccia, affinché intervengano contro l’iniziativa: «È vergognoso –spiegano– che organizzazioni come questa non solo non siano ancora state sciolte ma vedano addirittura loro esponenti seduti nei banchi del consiglio comunale. Ancora più grave è il fatto che vengano concesse ed autorizzate simili iniziative che diffondono odio, intolleranza, omofobia e discriminazioni».


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