La legista Pucciarelli lamenta che nella Mozione Segre vengano prima gli italiani. Poi invoca la «cristianofobia»


Dovessimo dar retta a Matteo Salvini, dovremmo ritenere che i Paesi Islamici facciano bene a non volere i cristiani. Non è forse lui a ripetere che chi non vuole i crocefissi o altri simboli confessionali imposti ai figli debba andarsene? Quindi perché mai lui si vanta di non volere islamici mentre pretende che gli islamici vogliano i cristiani?
Per spiegare la loro attenzione dall'istituzione di una commissione straordinaria per combattere razzismo, antisemitismo e ogni forma di istigazione all'odio, la senatrice legista Pucciarelli (in rappresentanza della Lega dato che Salvini era guardacaso assente) ha dispensato una supercazzola a dir poco tragicomica. La sua teoria è che lo stato debba disinteressarsi agli italiani vittima di odio perché la priorità della lega è quella di pensare ai cristiani che vivono all'estero. Presidente della Commissione per i Diritti Umani di Palazzo Madama, dice di non aver dubbi sul fatto che una commissione che contro l'odio rischierebbe «di essere di parte» perché «non affronterebbe in modo puntuale il monitoraggio del fenomeno della cristianofobia».
Peccato che in Italia sono gli stranieri ad essere vittima di odio e non certo i cristiani (o sedicenti tali) che spesso baciano rosari e agitano madonnine contro interi gruppi sociali

Non è andata meglio con senatore leghista Massimiliano Romeo, il quale dichiara: «Sostenere che l’immigrazione illegale porta nel nostro Paese sicuramente delle difficoltà e che può mettere a repentaglio anche il nostro stile di vita e la nostra civiltà è considerata una forma di odio?». E se bisognerebbe aprire un dibattito sul fatto che un richiedente asilo possa essere ritenuto "illegale" solo perché lui lo odia, non è chiaro come si possa sostenere che la cultura italiana sarebbe così debole da rischiare di essere cancellata da poche decine di migliaia di persone.
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