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Pillon: «Salvini è realizzazione dello spirito profetico, riempirà le culle umbre»

Sembra proprio che Jacopo Coghe e Massimo Gandolfini non abbiano voglia di perdere tempo a candidarsi alle elezioni, loro vogliono comandare e intendono farlo attraverso un'acquisizione commerciale del potere. Lo hanno fatto ieri pomeriggio, in una squallida cerimonia presidenziata da senatore leghista Simone Pillon in cui la Lega di Matteo Salvini si è impegnata a dar seguito alle pretese delle lobby integraliste (rappresentate dal loro senatore) in cambio di un supporto elettorale basato sulla nomea di "cattolici" che questa gente ha creato nel tempo ed ora si vende come se si trattasse di un prodotto commerciale.
In Umbria assistiamo ad una surreale situazione che vede un partito che vorrebbe lasciar morire i bambini in mare intenzionato mettere a frutto i baci al crocefisso ostentati durante le conferenze stampa dal loro leader contro un avversario cattolico supportato dalla Cei. Ed è un quel quadro che entra il gioco il fantomatico "manifesto valoriale" scritto dalle sedicenti associazioni "pro-life", attraverso il quale Gandolfini ed amici tenteranno di creare divisione nel cosiddetto mondo "cattolico" attraverso impegni contro la società, la vita e la famiglia che vengono spacciati come un volere di Gesù. Nel documento si chiede l'abolizione della legge regionale contro l'omofobia, norme che escludano le coppie non eterosessuali dai diritti e una sistematica proibizione al contrasto del bullismo omofobico nelle scuole: non si crea nulla, si toglie alle loro vittime.

Andrea Fora, candidato presidente dell'accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle, non usa mezze parole: «Chi è con Salvini non può dirsi cristiano perchè ha rinnegato il comandamento dell'amore», dice. «L’iniziativa sarà presentata da tre leader che straparlano di famiglia e di matrimonio, con una grande coerenza personale, quando loro stessi non li vivono (e mi fermo qui per decenza)».
Fora denuncia come Il fatto che il senatore Pillon parli a nome delle associazioni che propongono il documento affermando che “Le associazioni cattoliche sosterranno legittimamente col voto chi, dunque, scelga la via della difesa dei nostri valori, e rimanga legato alle proprie convinzioni senza svendere gli umbri, la loro terra e le loro profonde radici cristiane per una poltrona o un privilegio in più”, la dice lunga sul vero obiettivo e sulla vera identità di questo manifesto: aggregare i voti dei cattolici sulla destra e farne uno strumento di ricerca del consenso elettorale».
E riguardo all'evidente scopo commerciale del documento, osserva «Impedito a singoli candidati consiglieri cattolici di firmare il documento in assenza della firma del candidato presidente è il segnale più chiaro del fatto che si tratta di un’operazione squisitamente elettorale che trovo grave perché alimenta la divisione tra cattolici fomentata ad arte da chi blandisce il rosario nelle sue arringhe elettorali, sfruttando i simboli per cercare voti».

Durante il suo discorso, il fondamentalista Pillon ha anche dichiarato: «Come ha detto Matteo Salvini, basta con le culle vuote, le famiglie impoverite e lasciate sole con anziani o disabili. Il programma di Donatella Tesei torna alla famiglia, togliendo di mezzo quelle inutili ideologie tanto coccolate dalla sinistra. Nella famiglia ci sono mamma e papà e non genitore 1 e genitore 2. I bambini nascono dall’amore dei genitori e non vengono comprati con l’utero in affitto. Con buona pace di qualche rosicone, il mondo cattolico del Family day ha saputo unire la società civile e la politica nazionale accanto al valore della famiglia naturale. Questa è la vera grande notizia. Mamme, papà, bambini, nonni e nonne tornano al centro. La liberazione umbra comincia davvero col piede giusto. E dopo 15 anni di lavoro paziente e sbeffeggiato, l’associazionismo pro family vede finalmente realizzarsi lo spirito profetico»


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