Silvana De Mari: «Negli omoerotici non esiste amore, solo sanguinamento, impotenza e malattie. L'omosessualità è come il tabagismo, va curata»


"Ho dato un’occhiata a Gay.it e mi sono presa un po’ paura". È questo il titolo dell'ennesimo articolo di istigazione all'omofobia che Silvana De Mari ha pubblicato sul quotidiano sovranista di Maurizio Belpietro.
Stando a quanto riporta Gay.it (a cui va la nostra solidarietà per essere stati costretti ad acquistare quella carta straccia), la fondamentalista esordisce con il suo solito conato di odio e generalizzazioni criminali:

L’amore arcobaleno viene dipinto come un trionfo di bellezza, ma la fisiologia umana prova che è pieno di rischi per la salute. Le malattie veneree aumentano con la promiscuità e pratiche estreme. E c'è un'allarme per i picchi di epatite A dopo i Pride. Se volete capire cosa voglia dire essere un maschio a comportamento omoerotico maschile seguite il sito GAY.IT.

Il termine "omoerotico" è una ideazione della fondamentalista, la quale ama spergiurare che «da dottoressa» può assicurare nel nome di Dio che sarebbe realtà scientifica ed inconfutabile che non esista sesso senza procreazione. Una bella notizia per gli stupratori che la porranno curare in tribunale al fine di sostenere che Belpietro e De Mari assicurano non ci sia stato sesso se non hanno ingravidato la loro vittima.

Ma Gay.it pone l'attenzione anche su altre gravi asserzioni pubblicate dal quotidiano sponsor del Congresso leghista di Verona:

Non c'è il love che è sempre love ma ci sono dolore, sanguinamento, incontinenza, impotenza (può essere un effetto collaterale, la letteratura medica lo testimonia), contatto con gli escrementi altrui. [...] Scoprirete che ci sono persone confrontate al dolore, al sanguinamento, all'incontinenza, alla perdita di potenza. [...] Di gaio, non c'è nulla. E dato che si tratta di un comportamento non geneticamente determinato e che può essere abbandonato, la critica è un diritto assoluto, e la politica inclusiva può essere sbagliata perché spingerà persone a restare intrappolate in un recinto fatto di carote, dolore, sanguinamento, incontinenza e nastrini falso arcobaleno a sei colori. [...] Questo atto sessuale è fatto di sangue, escrementi – che sono il materiale normalmente presente nel canale anorettale – e oggetti vari che rispondono al folle nome di sex toys, giochi erotici.

Ormai non esiste articolo in cui la signora De Mari non giuri che l'omosessualita possa e debba essere "curata" o che l'odio omofobico sia un atto d'amore verso quei luridi gay che lei odia quasi quanto odia gli islamici e le femministe. E fa schifo vivere in in Paese in cui questa gente fa soldi con Belpietro al posto di rispondere in tribunale delle vite che sono state danneggiate dal suo odio contro natura, che dovremmo dire di quell'Ordine dei giornalisti che tace mentre il loro Belpietro pubblica articoli che violano sistematicamente ogni singolo punto del codice deontologico?

Facendoci tornare indietro di decenni e tentando di usare l'Hiv come strumento per fomentare odio e paure verso i gay, la fondamentalista incalza:

In ogni circolo omosessuale, si eseguono esami per il virus dell'Hiv, della lue (ovvero la sifilide) e le vaccinazioni contro l'epatite A, proprio perché i gay passivi sono un soggetto altamente a rischio, con una probabilità di contagio maggiore per due motivi: la sensibilità della mucosa anale e i comportamenti promiscui. Come la frequentazione di dark room o dei più ruspanti battuage, la messa in atto di comportamenti clamorosamente autodistruttivi quali la ricerca del contagio e il chemsex (il mix di rapporti sessuali e stupefacenti), la forte presenza di pratiche sadomaso. […] Non tutti i fumatori sviluppano il cancro e altre malattie da fumo, soprattutto se il fumo è saltuario o, comunque, non troppo accanito. Cosi, dunque, non tutte le persone che subiscono penetrazioni anali ne riportano danni, soprattutto se il comportamento è saltuario e non troppo accanito.
Quindi, il tizio che dichiara: «L'ho sempre fatto e sto benissimo», ha lo stesso valore del fumatore incallito che afferma di stare benissimo, anche se ha sempre fumato. In realtà, hanno una buona genetica e il comportamento non è stato eccessivo.

Peccato che di eccessivo ci sia solo l'immaginazione di una scrittrice per bambini troppo perversa nell'immaginare scene di sesso estreme di cui lei spergiuro la veridicità contro ogni oggettiva evidenza. Ma d'altronde si parla di una estremista che a processo si presentò con una lunga lista di siti porno-gay sostenendo che il porno fosse lo specchio della realtà, quasi ritenesse che a lei si possa imputare tutto ciò che fa un'attrice per soli adulti dato che entrambi condividono il medesimo orientamento sessuale. In fondo non pare priva di depravazioni una donna che si è messa a proiettare immagini di firsing sull'altare di una chiesa pur di incitare i presenti ad odiare i gay.
E se oggi dice che l'omosessualità sarebbe come il tabagismo, durante altri suoi convegno di istigazione all'odio omofobico la paragonava al vomito e alla bulimia in quella sua costante ricerca di creare immagini disgustose nella mente dei suoi proseliti.
E che dire di come la De Mari confonda le abitudini sessuali con l'orientamento sessuale, magari raccontandosi pure che avrebbero ragione i suoi amichetti integralisti nel negare che l'omosessualità venne depenalizzata per alzata di mano dato che la decisione era considerata universalmente condivisa. Tesi che la signora nega pure nell'articolo, raccontando ai populisti di Belpietro che:

Nel 1973 l'Associazione psichiatrica americana dichiarò che l'omosessualità non era una malattia. La valutazione non ha valore scientifico perché è stata ottenuta mediante votazione. Il metodo scientifico da Galileo Galilei a Karl Popper non permette il sistema elettivo tra le strade possibili, tanto più se – come è successo e come è documentato – quell'anno ci furono pesanti e vivaci ingerenze degli attivisti Lgbt sui votanti. […] La cosiddetta omosessualità è uno stile di vita biologicamente disfunzionale. Chi ha dei dubbi su questa affermazione apra i link di Gay.it e si convinca. Non è geneticamente determinato, è gravato da una gran numero di patologie e, come dimostra l'enorme numero degli ex gay (molti dei quali autori di libri magnifici), è reversibile. Eppure, le terapie per aiutare le persone a modificare il loro orientamento sessuale sono letteralmente vietate. Si tratta di cure che hanno lo scopo di trovare le ferite che impediscono alla mente di seguire l'istinto sessuale naturale e primordiale, quello che porta verso l'altro sesso. La parola terapia può essere normalmente usata anche per situazioni che non sono malattie, ma insoddisfazioni. […] Esiste anche una terapia contro il pensiero pessimistico negativo. La terapia per cambiare il proprio orientamento sessuale, invece, è vietata da molte legislature.

Solo pochi giorni fa una ragazza vittima delle "cure" promosse dalla signora De Mari si è suicidata a causa dei sensi di colpa che le erano stati inculcato. E che si tratti delle medesime violenze viene testimoniato da come la signora collabori con Luca Di Tove, l'amichetto di Adinolfi che fa soldi venendo le screditate teorie di Nicolosi. Un medico che invita delle persone sane ad atti di autolesionismo non è cosa normale, anche se Belpietro la sponsorizza a fini politici in una inconcepibile impunità.
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