Tuiach torna su Facebook e già piagnucola che qualcuno lo tratterebbe come lui tratta gli altri


Si può presumere che il sedicente "cristiano" Tuiach non abbia mai letto i Vangeli, altrimenti saprebbe che Gesù invitava a non fare agli altri ciò che non si vuole sia fatto a sé stessi. Eppure, quasi a voler sottolineare come per lui la"religione" sia una ideologia senza valore da brandire come "giustificazione" all'odio, il consigliere piagnucola che qualcuno gli avrebbe rivolto presunti "insulti" che risultano all'acqua di rose rispetto alle blasfeme violenze che lui defeca quotidianamente contro gay, ebrei, donne e antifascisti.


Il messaggio mostra anche l'ipocrisia di un violento che va in giro a dire che una legge contro l'omofobia sarebbe «liberticida» perché gli impedirebbe di dire che «i fr*ci fanno l'amore col cu*o» salvo poi pretendere censure per chi osserva la realtà storica della sua fuga a Lourdes dopo le blasfeme sparate ricolme di antisemitismo che lui ha diretto alla Senatrice Segre.
E non meno patetico è come il consigliere ripeta ossessivamente che lui non sarebbe su Facebook come atto di antisemitismo verso Zuckerberg, ma poi prova insistentemente a riaprire profili per dare visibilità all'odio che lo porta a violare sistematicamente le regole del social network.
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