Camillo Langone dice che sarebbe «colpa delle donne» se lui mangia troppo durante la quarantena


Il fondamentalista Camillo Langone, apprezzatissimo dalla setta omofoba guidata da Jacopo Coghe e Toni Brandi, è un tizio che se ne va in giro dicendo che le donne non dovrebbero poter leggere, che chi guarda il calcio femminile «disgusta Cristo», che i gay non devono potersi unire civilmente dato che «il futuro si fa coi figli, non col coito anale» o che le donne non dovrebbero poter stare in costume in spiaggia perché lui si eccita sessualmente alla loro vista.
In tempi di Coronavirus, il signora Langone firma un agghiacciante articolo apparso su Il Foglio in cui il fondamentalista si mette a sbraitare che sarebbe tutta colpa delle donne se lui si sta strafogando di torte durante la quarantena. Ed è puntando il suo dito accusatorio contro quelle donne che ama demonizzare con pretesti beceri che scrive:

La reclusione nazionale ha sicuramente evitato parecchie polmoniti, oltre che vari traumi da incidente stradale, ma quanto diabete sta causando? Colpa delle donne.

Se al signorino andrebbe spiegato che nulla impone che siano le donne a cucinare così come non è certo «colpa delle donne» se lui trangugia ciò che non dovrebbe,

Oltre a sostenere che le donne in costume lo infastidiscono perché lui non può più andare in spiaggia senza eccitarsi sessualmente alla loro vista. Eppure lui insiste, sostenendo che il ruolo della femmina sia quello di cucinare mentre il maschio deve poi insultare moglie e figlie femmine per quello che hanno faticato a preparargli, magari sostenendo pure che la donna va accostata a Satana:

Colpa delle donne, e non solo delle nonne, anche delle figlie e magari delle nipoti: tutte pazze per le torte. Tutte chiuse in cucina a fare patti col diavolo chiamato Zucchero: non puoi insegnarmi a cucinare ma puoi aiutarmi a occultare le carenze culinarie, e a soggiogare le menti dei famigliari grazie al rilascio di dopamina... [...] La reclusione nazionale è il palcoscenico di un narcisismo femminile derelitto e delittuoso: brutte torte e brutte analisi del sangue per gli uomini di casa, prossimamente. Preghiera contro le torte portatrici di morte.

Non manca neppure il paragrafo in cui Langone dice che sua moglie e le sue figlie cucinerebbero di merda perché lui preferiva le ricette di sua madre ed è incazzato che loro non ne siano un surrogato:

Le antiche signore preparano crostate e ciambelle, diabetogene ma almeno esteticamente e linguisticamente dignitose. Le Sabry, le Stefy, le Susy preparano plumcake, pancake, cheesecake, basta che sia cake, basta che possano metterci nutella dentro o fragole sopra (a volte, supremo sfregio alla ragione, nutella e fragole insieme), basta che possano usare zenzero, cannella, kiwi, mirtilli fuori stagione, lamponi molli, basta che possano disegnare cuori svenevoli col cioccolato o con la pasta, basta che possano spargere sporchevole zucchero a velo, basta che infine possano fotografare l’assurdo manufatto e postare scrivendo #homemade, #dolcichepassione, #foodporn (casomai qualcuno si fosse scordato che la vera zona erogena degli italiani è lo stomaco). Ed è subito dipendenza, falsa eccitazione, consolazione adiposa.

Maun tizio che si fa pagare per dire che sua figlia sarebbe una "maledetta" vi pare un uomo che può essere invitato da La7 a parlare di famiglia così com'è tristemente avvenuto? E se la stampa italiana pubblica simili porcherie, poi ci si può dire stupiti se una cultura maschilista negata da Jacopo Coghe continua a fare vittime di femminicidio?
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