Silvana De Mari continua a usare i morti da Coronavirus per fare propaganda populista ed accusare i giovani di essere una banda di drogati

«Non ci sono le mascherine perché il nostro governo ha usato tutto il mese di febbraio a combattere il populismo al posto di procurare mascherine e metterle in produzione». Esordisce così l'ennesimo videoproclamo diramato dalla fondamentalista Silvana De Mari sui suoi canali di propaganda integralista volti ad usare i morti da Coronavirus per la promozione della sua amata estrema destra.
Proponendo un videoturotial su come costruire delle pessime mascherine, la signora non si è astenuta dal suo insultare chi sta combattendo il virus al posto di starsene in casa a cercare di mettere a frutto la pandemia per vendere i suoi libri uscendosene con un «fa schifo ma fa meno schifo di quelle che stanno distribuendo la protezione civile».
La signora passa così a sostenere che «12mila morti su sessanta milioni di abitanti» sarebbero pochi e che il coronavirus sarebbe positivo perché «non dobbiamo più tremare perché i nostri ragazzi vanno a ficcarsi in discoteche micidiali dove si danno normalmente la metantefamina». Ed è sempre imbarazzante osservare come la signora ami proporsi come la detentrice della verità, elargendo accuse contro tutti e tutti sulla base del suo pregiudizio e sulla base del suo sostenere che il prossimo sarebbe composto unicamente da una banda di drogati che va tenuta chiusa in casa.

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