Seconda condanna definitiva per Silvana De Mari. Diffamò anche la comunità lgbt romana


La signora Silvana De Mari ha collezionato un'altra condanna definitiva per diffamazione contro la comunità lgbt. Dopo la radiazione dall’ordine dei medici e la sconfitta in Cassazione di settimana scorsa diffamazione verso la comunità lgbt di Torino, l'ex dottoressa si è vista rigettare dalla Cassazione il ricorso contro la sentenza della Corte D’Appello di Torino, che l’aveva riconosciuta responsabile di diffamazione aggravata nei confronti del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. La signora aveva sostenuto che tutti loro iscritti simpatizzassero per la pedofilia.
Anche questa volta la signora De mari si è fatta assistere dall'ex senatore Simone Pillon, il leghista noto per le sue posizioni contro i diritti e la dignità delle persone lgbt.

Oltre a riconoscere l'evidente diffamazioni verso i soci del circolo, le è stato contestato anche il suo sostenere che Mario Mieli “cantore di pedofilia, necrofilia e coprofagia”, Infatti osservano che sia necessario “contestualizzare l’opera di Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, nel periodo in cui venne scritta, ovvero gli anni ’70, e le frasi sicuramente provocatorie dell’intellettuale agli strumenti del marxismo e della psicoanalisi”. Insomma, la signora mistificava quelle parole per incitare odio fra i suoi proseliti.
Eppure la signora non pare preoccuparsene, dato che anche oggi ha voluto rilanciare quelle affermazioni giudicate penalmente rivelanti dalla prima pagina del giornale di Maurizio Belpietro, il quale insiste nel dare spazio e visibilità alla pruricondannata. L'impressione è che voglia irridere i giudici e la magistratura dato che una certa destra apprezza chi viola la legge e irride la magistratura.
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