Per Lorella Cuccarini, quello di Articolo 26 era solo «un convegno per la scuola». Peccato sia un gruppo anti-gay


Per Provita Onlus, Lorella Cuccarini è il volto da mettere sui loro manifesti per chiedere che i reati di matrice omofoba siano esentati da aggravanti in virtù di come loro sostengano che l'omosessualità sarebbe una malattia che andrebbe curata. Eppure, ospite di Silvia Toffanin, la soubrette populista non ha perso un solo secondo a condannare quelle parole, preferendo attaccare chi si è sentito offeso dalle sue parole e ha osato contestare il suo stare dalla parte di chi vuole impedire che i gay possano sposarsi o di chi dice che picchiarli sia "libertà di espressione". Partendo da un attacco contro l'opinione espressa da Zorzi espressa al Grande Fratello Vip, è senza alcun contraddittorio che la sovranista ha dichiarato:

Ho scritto quel post non tanto per Tommaso ma perché mi sembrava giusto chiarire una volta per tutte. Finché è chiacchiericcio fa anche un po’ sorridere, ma quando si toccano cose importanti il silenzio può essere vissuto come un assenso. Non replico mai alle provocazioni, cerco di fare in modo che le cose passino, ma dovevo farlo per tutta una comunità che mi è molto vicina. Veramente avevo bisogno di chiarire certe situazioni. Sono state dette tante sciocchezze. Hanno detto che ho partecipato a un convegno contro gli omosessuali, ma in quel convegno si parlava di scuola. Tuo malgrado ti ritrovi in situazioni in cui è anche difficile tirarsi fuori. Volevo chiarire, ora è tutto chiarito. Credo, spero, per chi vuole capire. Per chi non vuole capire non è un problema mio.

Quello che lei definisce come un semplice “convegno sulla scuola” è una manifestazione organizzata dal Comitato Articolo 26, la costola di Provita Onlus nata con lo scopo di combattere le unioni civili. E se la Cuccarini pare volerci far credere che lei non lo sapesse, curioso è come sui suoi canali social si vantasse di aver conosciuto quell'Enzo Pennetta che da anni è impegnato a scrivere articoli sul fantomatico "gender" e contro quella che lui definisce "lobby gay".

Ed è così che la Cuccarini ha iniziato a ripetere la solita litania sul fatto che lei direbbe tutte quelle cose perché lei si sente più libera degli altri , lei non si preoccuperebbe della sensibilità altrui e lei vuole poter affermare qualunque cosa le passi nella mente nel nome dei motti coniati dalla propaganda neofascista:

Sono un po’ divergente, non allineata alle opinioni precostituite, oggi appena dici qualcosa che è un po’ fuori dall’opinione pubblica dominante sei un personaggio un po’ strano. Perché ho deciso di non parlare più? Perché mi sono resa conta che ogni cosa che dico viene spezzettata, travisata, vengono fatti titoli che hanno un senso diverso da quel che volevo dire. Meglio non parlare e scrivere sui social. Io voglio essere me stessa. Voglio dire ciò che penso e non quello che è comodo per me. Penso che oggi ci sia spesso la sensazione che è meglio dire cose che sono comode. Andare un po’ dove va la bandiera.

Chissà se capirà che il problema non è che non si possa dire quello che si pensa, è semplicemente che bisogna rendere conto di ciò che si dice. Se si mettono decine di like ad articoli omofobi, se ci si scatta selfie con i leader dell'omofobia organizzata e se si esprime apprezzamento per la manifestazione di Gandolfini contro la dignità di un gruppo sociale, non è "colpa" degli altri se quelle posizioni portano chi ne è vittima ad allontanarsi da lei. D'altronde non è credibile il suo volerci far credere che lei accetterebbe chi la insulta da mattina a sera , quindi non si capisce perché lei pretenda un trattamento di favore rispetto a quello che lei riserverebbe agli altri.
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