Zaira Bartucca insiste nella sua diffamazione: «Gayburg fa apologia della pedofilia»


Prosegue senza sosta la campagna diffamatoria di Zaira Bartucca, collaboratrice di Radio Padania Libera nonché complottista del 5G. Questa volta scrive che le figlie di Mario Adinolfi sarebbero in pericolo perché qualcuno ha osato far notare al fondamentalista che il suo voler togliere i diritti alle donne finirebbe col toglierli anche a loro.

Lo dichiara sul suo sito di propaganda, arrivando a concepire questo abominio (inserito nella categoria "contrasto pedofilia"):


Il «politico» in questione sarebbe Mario Adinolfi e il sito accusato di «apologia della pedofilia» è ovviamente Gayburg, da mesi vittima delle sue invettive. Nonostante l'accusa del titolo sia palesemente folle, è attraverso il suo solito taglia-cuci che la signora Bartucca scrive:

“Quelle parole individuano un immaginario estremamente pericoloso, violento e pedopornografico tipico di chi ha scritto questo testo. E’ un immaginario pericolosissimo perché, ripeto, pedopornografico. (…) Di fronte a che grado di malattia ci troviamo? Qui stiamo parlando di malattia e di morbosità verso bambine”.
“L'espressione “siano usate come vacche da monta” come può emergere senza un immaginario malato? (…) Non siamo più nell'ambito “ignoro”, qui siamo in un ambito criminale. Qui siamo in un contesto in cui i signori che scrivono queste frasi da anni inpunemente sono imbevuti di cultura pedopornografica”.

Allega poi uno screenshot di un articolo in cui contestavamo la richiesta di Adinolfi ad un divieto all'educazione sessuale nelle scuole:


La Bartucca commenta quell'immagine scrivendo: «Gayburg e il discutibile utilizzo dell'immagine di una bimba incinta». Peccato che il negare una sana educazione sessuale sia ciò che porta le 16enni a rischiare di restare incinte. Ed è squallido che la signora parli di «una bambina» in quel suo becero tentativo di inventarsi false accuse di pedofilia, peraltro reiterate.

Curiosamente, però, la Barticca dimentica di parlare della morbosità di Adinolfi nel denigrare i figli di Vendola:


E neppure parla dell'ossessione di Adinofi nel pubblicare foto non censurate delle figlie o del suo tirarle costantemente in ballo. Ad esempio le cita come "prova" delle sue teorie omofobe contro le famiglie gay o giura che sia per loro che lui non festeggia l'8 marzo::




















Mentre dice che sarebbe per le sue figlie che lui avanza le sue proposte, pare che Adinolfi non voglia sentirsi ricordare che le sue pretese avranno ricadute anche su di loro. Il tutto attraverso un'intervista ad un organo di propaganda che ci definisce "sito di disinformazione" mentre loro vogliono "curare" il Covid-19 con l'aspirina o si dilettano a rilanciare fake-news sui vaccini.


Insomma, il tizio per cui l'odio sarebbe "libertà di opinione" invoca la censura di qualunque opinione non risulti conforme al suo pensiero unico. Il tutto vomitando i suoi soliti insulti gratuiti e dichiarazioni deliranti che puzzano di diffamazione aggravata.
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