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La Cassazione riconosce il diritto alla trascrizione delle adozioni estere da parte di famiglie gay

La Cassazione ha respinto il ricorso di un comune lombardo e ha convalidato la trascrizione nell'anagrafe italiana di un'adozione avvenuta a New York da parte di una famiglia gay formata da un cittadino italiano e un cittadino americano.
I giudici hanno sancito che «non contrasta con i principi di ordine pubblico internazionale il riconoscimento degli effetti di un provvedimento giurisdizionale straniero di adozione di minore da parte di coppia omoaffettiva maschile che attribuisca lo status genitoriale secondo il modello dell'adozione piena o legittimanteo». E checché ne sicano gli omofobi, hanno riconosciuto che non può essere un «elemento ostativo all'adozione» il fatto che «il nucleo familiare sia omogenitoriale» se non si è in presenza di quella GpA che Lega e Fratelli d'Italia hanno iniziato ad attaccare da quando ad accedervi non erano più solo coppie eterosessuali.
L'adozione era già stata confermata dalla Corte di Appello di Milano il 9 giugno 2017, ma il comune lombardo ha impiegato ingenti somme di denaro pubblico nel tentativo di distruggere quella famiglia sostenendo che non fosse conforme ai dettami dei vari Pillon e Gandolfini.


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