Prosegue il bullismo del senatore Pillon. Oggi irride e sfotte il sentimento religioso di una donna trans


Continuano senza sosta gli sfottò senatore leghista Simone Pillon, ormai impegnato da mesi a comportarsi come un bulletto delle elementari che incita i violenti a fare branco contro le vittime che vengono da lui messe alla gogna sulla sua pagina Facebook al solo fine di essere esposte al ludibrio dei suoi seguaci.
Questa volta ha deriso una donna trans, sostenendo che fosse necessario vietarle di poter credere in Dio e che non avesse alcun diritto di poter chiedere udienza al Papa. La ragazza voleva diventare suora, ma Pillon la sfotte dicendo che il suo sentimento religioso sarebbe «umoristico» e che la sua discriminazione sarebbe stata dettata da «evidenti ragioni» visto che non baciava i rosari davanti alle cubiste del Papeete come il suo padrone.
Non contento di calpestare la libertà religiosa della donna, il senatore leghista si è premurato anche di chiamarla sempre al maschile, giusto per sottolineate il suo odio, la sua mancanza di rispetto e la sua indole violenta:



Se è ovviamente folle il suo sostenere che una legge italiana avrebbe effetti sul Vaticano o che nel testo di legge Zan ci sarebbero riferimenti a discriminazioni che la Chiesa compie da secoli visto che anche tutte le donne vengono sistematicamente discriminate perché da loro ritenute inferiori al maschio, da vomito è pensare che i nostri soldi finiscano nelle tasche di un senatore che passa le sue giornate a coniare termini depravati come «suorafobia».
Inoltre Pillon precisa che chi ha perso il lavoro dovrà attendere perché lui è troppo impegnato a regalare denaro pubblico ai leghisti condannati e a scrivere patetici emendamenti ostruzionistici che garantiscano la discriminazione delle sue vittime. Insomma, giura su Dio che la tutela delle vittime non sarebbe una priorità perché la sua priorità è proteggere gli aggressori.
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