Spirlì va da Porro a parlare di «nazismo gay». E aggiunge: «Io i fro*i li chiamo ricchi*ni»

Nicola Porro ha avviato la sua macchina del fango contro Fedez, contrapponendo a lui quel Pio e quell'Amedeo che Salvini ha pubblicamente elogiato per aver invitato gli intolleranti a usare termini offensivi come "neg*o" e "froc*o".
Insomma, tra chi si batte per i diritti di chi è discriminato e due eterosessuali bianchi che dicono di voler avere il diritto di insultare gli altrui, era prevedibile che Porro avrebbe sposato il secondo gruppo. Ed è così che ha invitato in studio Antonino Spirlì, il leghist che ha costruito la sua intera carriera proponendosi come il gay di destra che difende l'omofobia.
Durante il suo intervento, Spirì ha elogiato Pio e Amedeo dicendo: «Dico ric*hione, dico neg*o, dico fro*io. Le parole non possono essere bruciate come sono bruciati i libri. Perché poi chi ha bruciato le parole, i libri alla fine ha bruciato anche le persone. Questo gay nazismo è imperante, sta diventando un grande pericolo per l’umanità!».
Al fine si mettere a frutto la storia di Spirlì per sostenere non ci sarebbe omofobi nell'omofobia perché lo dice un gay omofobo, Porro gli ha chiesto: «Tu sei un omosessuale dichiarato, non hai subito violenze… Immagino che non sia stato facile» E Spirlì risponde: «Io sono vittima di stupro. Io a 25 anni sono stato stuprato e lasciato morire, non so come ho fatto a svegliarmi dopo tre giorni di coma. Per ricostruire la mia vita ci ho impiegato 10 anni, per cui sono uno di quelli che sa perfettamente cosa significa la piaga della violenza. Io la piaga della violenza l’ho pagata quotidianamente».


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