Sbattezzo da record dopo il pressing del Vaticano sul Parlamento contro il ddl Zan

Dodicimila visite nelle ultime 48 ore a fronte di una media di circa 120 visite al giorno: è boom della pagina dedicata allo sbattezzo sul sito dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) dopo la notizia delle indebite ingerenze vaticane in materia di ddl Zan.
«Il 22 giugno la pagina ha ricevuto 6.534 visite uniche, il 23 giugno 5.843. Si tratta di un aumento del 5000% rispetto agli standard», spiega il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene. «E non solo: fioccano le richieste di informazioni via email e telefoniche. Ovviamente, come ripetiamo sempre per amore di precisione, non è detto che a tutte quelle visite e dimostrazioni di interesse corrisponda poi effettivamente una richiesta di sbattezzo: si tratta però di dati che fanno riflettere e che, considerate le tempistiche, indicano una reazione nell’opinione pubblica a quanto avvenuto in questi giorni. Evidentemente il pressing vaticano sul governo non è andato giù a molti. Ce lo aspettavamo e i dati che abbiamo ricavato dal sito ce lo confermano. Come abbiamo già avuto modo di dire, quello del Vaticano è un atto gravissimo che ci convince ancora di più della necessità di approvare la legge Zan e di denunciare unilateralmente il Concordato».
Nonostante il nome apparentemente goliardico, non a caso promosso dai vescovi per ridicolizzarlo, lo “sbattezzo” è uno strumento giuridico che si basa su un provvedimento del 1999 dell’allora Garante per la protezione dei dati personali, Stefano Rodotà, ottenuto grazie a un’iniziativa legale dell’Uaar. Negli anni passati, secondo le stime dell’associazione, già 100 mila italiani hanno fatto richiesta di “sbattezzo”.


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