Anche oggi De Carli dice di averci denunciato (e di aver chiesto l'oscuramento di Gayburg)


Mirko De Carli, esponente del partito di Mario Adinolfi, scrive ormai quotidianamente che lui ci avrebbe denunciato, accusandosi pubblicamente di presunta "diffamazione" ed altri reati penali. La sua tesi è che i reato d'odio e l'istigazione alla discriminazione siano "libertà di opinione", ma che le opinioni debbano essere punite se contrarie al loro pensiero unico.
Ed è così che anche oggi ha ribadito le sue accuse, allegando anche alcuni stralci della presunta lettera con cui la sua legale avrebbe chiesto l'oscuramento del nostro sito. Non è chiaro se si tratti della medesima lettera con cui, nei giorni scorsi, la medesima legale (ed esponente di Forza Italia) avrebbe chiesto la censura dei nostri commenti alle dichiarazioni pubbliche del pastore Carollo, ossia di quell'amico di De Carli che va in giro a dire che l'Oms si è sbagliata perché i gay sarebbero «malati di mente», fatto sta che leggiamo:



Il signore De Carli allega alcune presunte parti della lettera che sarebbe stata spedita ad Aruba dalla sua legale, nel quale vengono contestati reati presentati come un dato di fattoi nonostante paiano accuse non argomentate che offendono la nostra reputazione:



Sarebbe interessante scoprire quali fantomatiche "minacce" avremmo rivolto al signor De Carli, dato che lui continua ad accusarci si averlo offeso ma non spiega mai quando lo avremmo fatto. Ed ancora, si legge:



In realtà, come ci ha confermato la polizia postale, un blog non deve indicare una sede legale, ma è la polizia posale (e non un provider) a poter risalire ad una persona se i giudici (e non certo l'avvocato di De Carli) reputeranno che le accuse (che ci risulta che per legge non dovrebbero essere rese pubbliche in quanto materia di indagine) non si riveleranno false.
Nella missiva pubblica sulla sua pagina, l'esponente del partito di Adinolfi inizia a dire che sarebbe "diffamazione" pubblicare i messaggi che hanno visto De Carli attaccarci sui social. Si fa anche riferimento ad una imprecisata "frequenza", anche se i post contestati sono tutti risposte ai messaggi in cui De Carli ci tirava in ballo nei suoi messaggi diffusi sui social:



De Carli ci fa anche sapere che lui non vuole si possa ritrarre il suo viso, accusandoci di "dileggio" delle sue azioni. Insomma, praticamente ci dicono che è fatto divieto esprimere opinioni contrarie alla propaganda politica di un candidato:



Non aggiungiamo altro.
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