Il leghista Binelli elogia i discorsi anti-gay della Bonetti


Il leghista Sergio M. Binelli si è giocato la carta della populista sorda che di dichiara «influencer» delle organizzazioni forzanoviste che chiedono un divieto alla libertà di scelta delle donne e che spacciano i crimini d'odio come una loro fantomatica «libertà di espressione».
Il leghista ci spiega che la sua beniamina è corsa da un giornaletto di estrema destra (che in altre occasioni accusà i gay di diffondere l'HIV in quel loro voler fomentare stigma)col fine di usare la sua disabilità come scudo contro chi chi contesta le sue idee. Insomma, se le dici che sei disgustato dalle sue campagne d'odio, lei ti risponde che sei cattivo perché lei è sorda e tu te la stai prendendo con una non udente:



Nel link proposto dal leghista Sergio M. Binelli, scrivono:

L’influencer “colpevole” si essersi opposta al ddl Zan è stata pesantemente insultata anche facendo leva purtroppo sulla sua disabilità. E la cosa più gentile che le dicono è “Potevi nascere anche muta oltre che sorda…”
In effetti è lo stesso rispetto del dissenso che ha quel testo di legge. Nella foto alcuni dei commenti choc apparsi sui social contro Anna Bonetti. Alla faccia dei paladini del rispetto per tutti. Frasi e insulti irripetibili, ma anche offese e minacce di morte. E’ il triste, assurdo e anti-democratico leitmotiv di cui ormai è sempre bersaglio chi “osa” opporsi al ddl Zan, pur portando avanti le proprie motivazioni e ragioni.

In realtà la signora porta poche "argomentazioni", limitandosi a dire che lei esige che gli altri siano costretti con la forza a fare quello che dice lei. E sinceramente fa sorridere che si proclami vittima id odio davanti alla pubblicazione di due sparuti insulti che parrebbero all'acqua di rose se confrontati con quegli insulti omofobici che lei sostiene debbano essere ritenuti "libertà di espressione":



A quel punto la Bonetti inizia ad attaccare il ddl Zan, dato che pare evidente sin dall'introduzione che il giornaletto di estrema destra l'aveva contattata con quello scopo. Sempre ribadendo che lei è sorta, la troviamo a ripetere i peggiori slogan di Pillon, mentre sostiene che le "femministe" sarebbero le Terf rappresentate dalla solita Terragni:

Da persona sorda dalla nascita quale sono, mi sento profondamente strumentalizzata da questo disegno di legge, che di fatto non ci fornisce alcuna garanzia concreta, ma a mio avviso approfitta del fatto che all’interno della comunità LGBT sia presente un’alta percentuale di persone con disabilità [...] L’aspetto più critico del mondo femminista verso il DDL Zan è stato verso la cosiddetta identità di genere, secondo la quale essere maschi e femmine sarebbe un concetto sessista e patriarcale. Infatti nell’art 1. del DDL Zan si dichiara che l’identità di genere è ciò per cui un individuo si percepisce, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione. Non a caso all’estero, dove leggi simili sono già in vigore si sono verificati vari casi di uomini che si sentono donne che nelle competizioni sportive sono molto più avvantaggiati avendo una struttura di base ancora maschile. Anche quest’ultimo punto è stato fortemente criticato dal mondo femminista, perché cancella anni di battaglie in cui le donne hanno lottato per poter essere inserite nel mondo dello sport, un ambiente che storicamente è stato prevalentemente maschile.
Come auspico ad essere una madre un domani, e spero anche che sarò una buona madre, confesso che l’aspetto che mi inquieta di più del DDL Zan è l’educazione gender nelle scuole. Qui si parla di ciò che accadrà sulla pelle dei nostri figli, che a mio avviso sono gli esseri più indifesi della nostra società.

Insomma, la solita litania in cui si spaccia la violenza contro i bambini come un qualcosa fatta per i bambini. ma tanto ha eccitato il leghista Sergio M. Binelli che, sfottendo la senatrice Cirinnà e vantandosi della sua intolleranza, scrive:



Fa pensare che il leghista voglia far sapere a tutti che è grazie a lui se a dei criminali che picchiano per strada i ragazzini saranno risparmiate le aggravanti.
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