Ddl Zan, Chiara Ferragni attacca il degradante dibattito in aula: «Interventi indegni»


Chiara Ferragni è tornata a parlare del ddl Zan, commentando i degradanti interventi che i populisti hanno tenuto in questi giorni in Senato. L'influencer commenta:

Ho appena finito di vedere alcuni interventi di oggi in Senato sul DDL Zan. Ho sentito senatori parlare di “ciccioni“, altri ululare e fischiare come fossero in uno stadio e non nel Senato della Repubblica, altri definire l’omofobia uno pseudopericolo, altri parlare ancora di genitore 1, genitore 2 e di calciatori. Si è parlato di cartoni animati e di eterofobia. La discussione su un disegno di legge così importante poteva e potrebbe essere ancora l’occasione per la politica di mostrare al Paese il suo volto migliore. Invece in tanti hanno scelto ancora di dare vita a spettacoli non degni né dell’importanza dell’argomento, né dei luoghi in cui è discusso.

A quel punto ha iniziato ad attaccare le menzogne con cui gli omofobi tentano di sostenere che l'odio omofobico sarebbe un loro "diritto":

Il DDL Zan non c’entra nulla con gran parte delle cose dette oggi in Senato. Non impone niente a nessuno. Si assicura solo che una legge che già esiste in Italia da tanti anni, la legge Mancino, estenda le sue tutele anche alle vittime di discriminazione per l’orientamento sessuale, l’identità di genere, il sesso e la disabilità. Tutto qui. Se questa legge già esiste da tanti anni per difendere le vittime di razzismo, e non ha mai tolto il diritto di parola e di critica a nessuno, perché non può esistere anche per le vittime di queste discriminazioni?

Poi, sottolineando l'ipocrisia di quelli che dicono di non volere il penale perché servirebbe educazione anche se poi non vogliono l'educazione perché Salvini dice che serva solo il penale, ha concluso:

Diciamo sempre che l’odio va combattuto solo con la repressione ma anche con l’educazione, perché non educare i nostri figli a non odiare gli altri? A non discriminare? A non far soffrire altri bambini che possono essere i nostri stessi bambini? Perché dei principi di semplice buonsenso come questi devono dividere il paese e la politica? Dovrebbero essere patrimonio di tutti. E dovrebbero elevare il dibattito. Il bello dei diritti è che si possono dare a tutti senza togliere niente a nessuno. E allora perché non possiamo essere migliori di ciò che abbiamo visto e sentito oggi? Migliori di così?
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