Il leghista Pillon: «Pretendo rispetto per i no-vax, ma non per i gay perché volgari e tracotanti»


Rabbioso, collerico ed aggressivo come sua abitudine, il senatore leghista Simone Pillon ha aggredito la stampa libera, lamentando che qualcuno osi racconti la verità al posto di plasmarla secondo propaganda come quei giornaletti di Belpietro o di Sallusti che lui cita sempre.

Dalla sua paginetta di propaganda, scrive:

Cari amici buongiorno.
Credevo fosse Lercio, invece era il Corriere...
Ier sono stato attaccato in modo gratuito e con una violenza inaudita dal signor Fabrizio Roncone, che non ho il piacere di conoscere, ma che evidentemente si sente autorizzato a tutto, visto che lui scrive per il quotidiano di Lorsignori. La mia colpa? Essere contrario al green pass.

Dice poco! Il signorino è contrario ad uno strumento per la ripresa del Paese, schierandosi con quei negazionisti e quei fascisti che vogliono attentare al futuro dell'Italia pretendendo di poter andare in giro ad infettare i figli egli altri. Insomma, c'è poco da ironizzare sulla colpa di Pillon, ma il leghista continua a insultare e diffamare affermando:

Secondo questo signore, io sarei uno della carovana dei no euro e dei fruttariani che "va in giro a dire che in Italia esiste una lobby gay che punta a reclutare omosessuali, ad un certo punto si convince che belle scuole di Brescia viene insegnata la stregoneria, organizza tre family day, in transatlantico la mano che tira fuori dalla tasca il rosario". Ovviamente, neppure una parola nel merito, sul perchè sia giusto o sbagliato il green pass, ma solo un gratuito e altezzoso attacco personale.

A dirlo non è "quel signore" ma i fatti. Pillon ha fatto carriera con l'omofobia, ha presentato interrogazioni accusando insegnanti di "stregoneria" ed è colpevole di tutto quanto viene scritto. E davvero a lamentarsi di presunti "attacchi personali" è proprio quel senatore che ogni giorni mette alla gogna un qualche atleta lgbt accusandolo di crimini e istigando i suoi proseliti all'odio? Ma davvero?

Continuando a rincorrere il voto dei no-vax, con grippo neo-nazi che l'hanno pure invitato a quella loro festicciola in onore alle SS di Hitler, il leghista prosegue:

Devo riconoscerlo, signor Roncone, lei è abilissimo. Con le sue velenose pennellate tenta di far passare come poveri dementi quegli italiani (e sono milioni) che pregano il rosario, che hanno partecipato ai Family Day, che sono preoccupati di quel che viene insegnato ai loro figli e che non ne possono più della volgare tracotanza dei gay pride. Ma soprattutto, col suo fiele, mira a dipingere come poveri idioti tutti coloro che si oppongano al green pass.

Da copione, il signor Pillon se ne esce con qualche insulto omofobico, forse sperando che insultare i gay basti a eccitare i camerati da cui vuole essere votato. Ed è patetico che non provi mai ad argomentare su quali basi difenda i menefreghisti, dicendo che tutto ciò che viene alimentato dal neonazismo europeo meriterebbe rispetto:

Per carità, non pretendo di aver ragione e posso sbagliarmi, ma personalmente sono convinto che con gli attuali tassi di contagio si potesse benissimo fare a meno del lasciapassare verde, così come accade in quasi tutti gli altri paesi europei. Mi pare una misura eccessiva che poteva essere risparmiata agli italiani, oltretutto dopo mesi e mesi di sostanziale ottemperanza al lockdown e alle ulteriori compressioni della libertà. Queste sono le mie idee.

Ecco, se quelle sono le sue "idee", Pillon dovrebbe accettare che le persone per bene possano osservare che le sue idee fanno schifo. Eppure lui inizia a starnazzare che bisogna aver rispetto per le manifestazioni neofasciste solo dopo aver spiegato che lui non vuole concede alcun rispetto alle manifestazioni dei gay e alle loro famiglie:

Rispetto le decisioni del governo e da cittadino non posso fare altro che adeguarmi, ma, sempre da cittadino e più ancora da rappresentante della nazione rivendico il diritto di esprimere liberamente le mie idee, senza che un giornalista si senta per questo autorizzato a sfogare contro di me il suo sarcasmo.

Propinata come una imposizione le decisioni di un governo di cui lui è membro di maggioranza, prosegue con altri insulti, annunciando che non presenterà querela, forse sapendo che non c'è nulla da querelare. ma si sa che l'ultra-destra ama promettere querele come strumento per diffamare chiunque contesti la religione padana e la loro fede in Orban:

Dal Corriere della Sera posso accettare come già in passato legittime critiche al mio pensiero e alla mia azione politica, ma - per la stima che nutro verso il primo quotidiano italiano - non posso accettare gratuite demonizzazioni personali, degne di una testata fake. Al (poco) gentile giornalista e a chi ha autorizzato la pubblicazione di quelle righe non indirizzerò querele.
Per loro bastano le parole di Eleanor Roosevelt: "Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone". Buona domenica a tutti!

Insomma, Pillon pare arrabbiato perché Salvini non ha ancora istituito un califfato in cui sarà vietato esprimere opinioni a lui sgradite. D'altonde Pillon è andato pure in tribunale a "difendere " i suoi insulti contro gli altri, ma da buon populista non pare pensare che Gesù vada ascoltato quando invitava a non far agli altri ciò che non si vuole sia fatto a sé stessi.

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Nella foto: Pillon insieme ai neofascisti e a quel Ferdinando Tripodi che è candidato a latina tra i no-vax ed è accusato di calunnia ai danni di un anziano. Da notare la mascherina tenuta sotto al naso in giorni in cui era obbligatorio indossarla correttamente anche all'aperto.
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