I leghisti hanno dato la cittadinanza onoraria a Bolsonaro. Protestano i missionari: «Sta massacrando migliaia di persone, soprattutto i più poveri»


Con nove voti a favore, tre contrari e l’uscita dall’aula del quarto componente delle minoranze, il consiglio comunale di Anguillara Veneta (Padova) ha approvato la concessione della cittadinanza onoraria a Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, proposta dalla sindaca.
Il loro nuovo cittadino è attualmente accusato di strage dopo che la commissione parlamentare ha appurato che il presidente sarebbe il diretto responsabile della morte di oltre 300mila brasiliani. E la sindaca lo vuole come suo cittadino onorario.

Davanti alla decisione ideologica di una sindaca che pare voler elogiare chiunque abbia stretto alleanza col suo Matteo Salvini, a protestare è anche la Coordinazione dei missionari e missionarie italiane in Brasile. In una lettera aperta, quattro preti e di una missionaria laica scrivono

Come cittadini e cittadine italiane che da anni lavorano a servizio del popolo e della chiesa cattolica brasiliana ci sentiamo profondamente amareggiati e sconcertati. Ci chiediamo per quali meriti? Come un uomo che da anni, e continuamente, disonora il suo paese può ricevere onore in Italia? È un presidente che sta massacrando la vita della gente, soprattutto dei più poveri; ha creato una politica anti-Covid (e continua tuttora a fare una politica negazionista e contro il vaccino) che ha prodotto migliaia di morti, favorisce la distruzione e svende le terre dell’Amazzonia. Come un presidente che collabora con la distruzione della foresta amazzonica può ricevere degli onori in una nazione che lotta per la salvaguardia del pianeta?

La sindaca ha replicato al loro appello dichiarando che lei se ne frega. Ed è così che il suo Jair Bolsonaro, accusato di crimini contro l’umanità, verrà il prossimo 1° settembre a ritirare di persona la cittadinanza onoraria che l’amministrazione leghista locale ha deliberato.

Anche la Diocesi ha voluto prendere le distanze dall'operato della giunta leghista, precisando di volersi fare «portavoce di un sentire diffuso e in forza del legame che unisce il Brasile con la nostra terra». «Non si nasconde che il conferimento della cittadinanza onoraria ha creato forte imbarazzo, stretti tra il rispetto per la principale carica del caro presidente brasiliano e le tanti e forti voci che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle».
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