Oliviero Toscani assolto dall’accusa di vilipendio della religione cattolica: venne denunciato per aver criticato la politica del Papa sui preservativi in Africa


La prima Corte d’Appello penale di Milano ha assolto Oliviero Toscani dall’accusa di vilipendio della religione cattolica, per le critiche rivolte alla Chiesa, a Bergoglio e Giovanni Paolo II.
I fatti risalgono al 2 maggio 2014, quando il fotografo fu ospite della trasmissione radiofonica "La Zanzara". Interpellato da Cruciani e Parenzo sulla pedofilia nella Chiesa, Toscani aveva detto che «la Chiesa sembra un club sadomaso», osservando come «Papa Bergoglio dice cose banali» e che «fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa, un assassino».
Fu denunciato dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus (ossia che contro il ddl Zan brandivano cartelli con scritto "liberi di pensare" in difesa dei crimini d'odio) che si fecero assistere dall'avvocato Gianfranco Amato (organizzatore di numerosi convegni sul fantomatico "gender" insieme a Povia). Ora la Corte di Appello l’ha assolto, aderendo alla richiesta di assoluzione formulata anche dal sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser.

Il fotografo ha spiegato che «è normale che sia stato assolto. Non è assolutamente una bestemmia quello che ho detto, era per chiarire quello che forse tanti fedeli non vedono pensando che la religione sia fatta di violenza, crocifissione e sangue». «L’immagine della Chiesa non ha niente a che fare con la fede, con Dio e con Gesù. Io non sono credente ma se lo fossi mi sentirei molto offeso della iconografia della Chiesa che ha a che fare col mio Dio. Se si entra in una chiesa barocca sembra di entrare in un club sadomaso». E sulle sue dichiarazioni contro l'uso di preservativi in Africa, aggiunge: «Io ero là e quando Papa Wojtyła diceva di non usare i preservativi e la gente e i bambini morivano, nessuno diceva niente?».

Il fotografo ha poi commentato la solita scomposta e ritritante polemica messa in piedi dal fondamentalista Mario Adinolfi, ossi quel tizio che dice che l'odio omofobico e l'istigazione alla discriminazione sarebbero una sua "libertà di opinione" mentre chiede il carcere per chi critica l'operato della Chiesa: «Sono felice che Adinolfi sia sconcertato dalla sentenza, l’ho fatto apposta per sconcertare Adinolfi».
Su Twitter, il fondamentalista dalle molteplici moglie si era effettati a scrivere tutto arrabbiato davanti alla mancata censura delle idee: «A questo punto abolite l’articolo del codice penale relativo al vilipendio: contro la Chiesa vale tutto».
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